Si fa presto a dire pasta. Unisce l’Italia in una parola ma le tipologie sono tantissime. E non parliamo solo di formati: esistono paste diverse per diversi usi, ciascuna con una propria funzione gastronomica, con diverse adattabilità all’uso quotidiano, per tipologia e ricettazione. Sarà per questo che l’Italia è prima al mondo nella classifica dei Paesi produttori, con 3,6 milioni di tonnellate nel 2022 ed è anche il Paese che ne mangia di più, con 23 kg pro-capite all’anno, per un totale di 1,3 milioni di tonnellate consumate nel 2022: la mangiano praticamente tutti (99%) almeno una volta a settimana e oltre 1 italiano su 2 la porta in tavola ogni giorno, mentre 1 su 5 (19,2%) la consuma 4-5 volte a settimana.

E in futuro questa tendenza aumenterà: per oltre 3 italiani su 10 il suo consumo in Italia tenderà a crescere e per 4 su 10 ci sarà un ulteriore incremento anche all’estero (Fonte: AstraRicerche/ “Gli Italiani e il futuro della pasta”). Così come esistono gli abiti, le scarpe e gli accessori per occasioni diverse, anche la pasta ha il suo “dress code”. Eppure, pochi italiani lo sanno davvero: secondo una ricerca condotta da AstraRicerche per Unione Italiana Food, 3 italiani su 4 ammettono di avere una conoscenza limitata su quale formato di pasta scegliere in base al contesto o alla ricetta. L'indagine, realizzata a settembre 2024 su un campione di 1.000 persone tra i 18 e i 65 anni, ha interrogato il campione sulla conoscenza di diversi tipi di paste prodotte cambiando alcune caratteristiche del processo produttivo, rivelando che il 43,2% conosce solo un tipo di pasta, il 21,6% è a conoscenza di due tipologie e appena il 24,5% ne riconosce tre. C’è addirittura un 10,7% che non sa che esistono diversi processi di produzione della pasta, come impasto, trafilatura, essiccazione e raffreddamento, che influenzano il prodotto finale. Tuttavia, l’interesse per l’argomento è altissimo: ben il 93,3% degli intervistati vorrebbe approfondire la propria conoscenza. Proprio per rispondere alla curiosità dei consumatori, i pastai di Unione Italiana Food presentano “Pasta Diversity, viaggio nella diversità della pasta”, un vademecum che esplora il variegato mondo della pasta dal punto di vista delle sue diverse qualità e applicazioni in cucina, per tipologia e ricettazione. Questa guida si propone non solo di educare, ma anche di ispirare a sperimentare e scegliere la pasta giusta per ogni occasione, trasformando un semplice piatto in un momento speciale.  “È la prima volta che noi pastai trattiamo questo argomento perché ci siamo resi conto che i consumatori volevano saperne di più. La pasta italiana è tutta buona, ma all’interno del suo meraviglioso mondo esistono paste diverse che non è facile distinguere le une dalle altre, adattabili a diverse modalità di consumo, a diversi utilizzi e a diversi livelli di esperienza di chi si mette ai fornelli – afferma Margherita Mastromauro, Presidente dei pastai di Unione Italiana Food – La pasta per la ristorazione deve avere determinate caratteristiche, la pasta per il consumo a casa ne deve avere altre, e le paste che utilizzano gli Chef da abbinare a ricette speciali hanno altre caratteristiche ancora. E non è che quella degli Chef sia la più buona o lo sia quella trafilata al bronzo o al teflon. Sono semplicemente diverse”.