È successo a tutti di consolarsi con il cibo ed successo a molti di dover controllare le dosi per evitare di compromettere la linea. E allora come è possibile essere felici mangiando senza rischiare di ingrassare? La spiegazione viene dalla biochimica alimentare e dalla combinazione intelligente che può enfatizzare o annullare l’effetto calorico di quello che mangiamo.“Il trucco per poter essere felici anche a tavola deriva dai principi della biochimica alimentare, sui quali si basano le combinazioni e le interazioni degli alimenti che assumiamo.

Il comparto del Culatello di Zibello DOP, che riunisce 23 produttori, per circa 250 occupati tra addetti diretti e lavoratori legati all’indotto, si conferma in ottima salute: secondo i dati diffusi dal Consorzio di Tutela nel 2022 i Culatelli di Zibello avviati alla produzione tutelata che certifica la DOP sono stati 102.591, con un incremento del 5,87% rispetto al precedente anno.

+ 25,1% di esportazioni per l’olio Toscano IGP ma è boom di inserzioni fraudolente sul web: 137 i casi di riferimenti illeciti in due anni sulle piattaforme di e-commerce. Con 41 milioni di euro di prodotto esportato all’estero (+8 milioni di euro) secondo l’ultimo rapporto Qualivita-Ismea 2022 l’olio Toscano IGP è il primo olio di qualità italiano, il più famoso ed apprezzato ed anche per questo uno dei prodotti dell’agroalimentare Made in Italy oggetto di numerosi tentativi di contraffazione ed inserzioni fraudolente.

L’impennata dell’inflazione pesa sul carrello degli italiani che nel 2022 hanno speso 2,6 miliardi in più per mettere in tavola pane e pasta, ma anche la verdura è costata 2,3 miliardi in più, mentre per la carne si è avuto un esborso aggiuntivo di 2,2 miliardi rispetto allo scorso anno. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti che ha stilato la classifica degli aumenti sulla base dati Istat relativi all’inflazione a dicembre, che a livello generale fanno segnare nel 2022 l’aumento più ampio dal 1985, trainati dal rincaro dei beni energetici legato alla guerra in Ucraina che fanno soffrire l’intera filiera, dai campi alle tavole.

Tutti amano la pizza, questo è risaputo. Forse meno risaputo, ma altrettanto vero, è che 4 italiani su 10, invece, di quelle che si trovano nelle pizzerie e pizze al taglio delle nostre città, per non parlare di quelle surgelate nei supermercati, non sanno proprio che farsene: loro, infatti, sono amanti della pizza fatta in casa. Una tendenza nata, o forse sarebbe più giusto dire riscoperta, sull’onda lunga del lockdown, in cui in un modo o nell’altro bisognava passare il tempo e molti, appunto, hanno optato per la cucina fai da te.

Arrivano un protocollo e una app per certificare i ristoranti italiani all'estero e per verificare l'italianità dei prodotti acquistati fuori dall'Italia. Si chiamano “ITA0039 | 100% Italian Taste Certification” e sono il cuore di una iniziativa di Asacert, un ente autonomo accreditato dallo Stato, che dal 2019 promuove insieme con Coldiretti la certificazione dei ristoranti italiani all'estero. L'applicazione - scrive Italia Oggi - è gratuita per gli smartphone e consente di rintracciare l'italianità dei prodotti che si trovano sugli scaffali dei supermercati. Fabrizio Capaccioli, amministratore delegato di Asacert, spiega a ItaliaOggi il senso del progetto:

Al Bano cantava che la felicità era un bicchiere di vino con un panino, un motivetto diventato quasi proverbiale. La scienza e la medicina, però, cambierebbero quella strofa, sostenendo che la felicità, invece, è in un bel piatto di pasta. De gustibus, dirà qualcuno. Non proprio. Uno studio italiano, infatti, ha dimostrato l’esistenza di un meccanismo emozionale e neurofisiologico alla base del benessere psicofisico che si prova mangiando un piatto di pasta. In fondo, diciamocelo, chi è che non prova gioia e piacere dopo aver addentato una bella forchettata di spaghetti o di rigatoni, meglio se con un buon codimento? 

Via dai menù la pizza napoletana se non rispetta le regole previste dal disciplinare di produzione che riguarda ingredienti, metodi di preparazione e cottura. E' quanto afferma la Coldiretti in riferimento alla pubblicazione in Gazzetta ufficiale del Regolamento di esecuzione (UE) 2022/2313, che ha approvato la richiesta dell'Italia alla UE di garantire la protezione con riserva del nome per la "Pizza Napoletana" Stg. Il nome Pizza Napoletana - sottolinea la Coldiretti - potrà essere utilizzato sulle confezioni o nei menù di ristoranti e pizzerie in Italia e nell'Unione Europea solo se saranno garantite alcune caratteristiche relative alla preparazione, come le ore minime di lievitazione, la stesura a mano della pasta, le modalità di farcitura, la cottura esclusivamente in forno a legna ad una temperatura di 485°C e l'altezza del cornicione di 1-2 cm, con il controllo di un ente terzo di certificazione.

Voci di costo lievitate e vendite in flessione, crollo della redditività, ansia da recessione. Per il vino italiano, reduce da anni di crescita importante sui mercati mondiali, il grande freddo è già arrivato, e si farà sentire per tutto il 2023. Lo dice l’indagine congiunturale dell’Osservatorio Uiv/Vinitaly, presentata ieri al wine2wine di Veronafiere, nel corso del convegno di filiera che ha aperto l’evento dedicato al vino.








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