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Via dai menù la pizza napoletana se non rispetta le regole previste dal disciplinare di produzione che riguarda ingredienti, metodi di preparazione e cottura. E' quanto afferma la Coldiretti in riferimento alla pubblicazione in Gazzetta ufficiale del Regolamento di esecuzione (UE) 2022/2313, che ha approvato la richiesta dell'Italia alla UE di garantire la protezione con riserva del nome per la "Pizza Napoletana" Stg. Il nome Pizza Napoletana - sottolinea la Coldiretti - potrà essere utilizzato sulle confezioni o nei menù di ristoranti e pizzerie in Italia e nell'Unione Europea solo se saranno garantite alcune caratteristiche relative alla preparazione, come le ore minime di lievitazione, la stesura a mano della pasta, le modalità di farcitura, la cottura esclusivamente in forno a legna ad una temperatura di 485°C e l'altezza del cornicione di 1-2 cm, con il controllo di un ente terzo di certificazione.
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Voci di costo lievitate e vendite in flessione, crollo della redditività, ansia da recessione. Per il vino italiano, reduce da anni di crescita importante sui mercati mondiali, il grande freddo è già arrivato, e si farà sentire per tutto il 2023. Lo dice l’indagine congiunturale dell’Osservatorio Uiv/Vinitaly, presentata ieri al wine2wine di Veronafiere, nel corso del convegno di filiera che ha aperto l’evento dedicato al vino.
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Addio scaffali del supermercato: oggi la pasta è assolutamente home made. Infatti, da una analisi di Coldiretti e Ixè è emerso che il 29% delle famiglie sceglie di fare in casa la pasta, che sia semplice o ripiena. In pratica, una famiglia su tre scegli di non acquistare direttamente uno degli elementi cardine della cucina nostrana, ma di produrlo direttamente tra le proprie mura domestiche. Inutile girarci intorno, è l’effetto del caro pasta scatenato dalla crisi energetica e delle materie prime: è questo che sta spingendo sempre più italiani a prendere uova, farina, mattarello e impastatrice e iniziare a dare sfogo alla propria creatività culinaria.
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Un’alimentazione più consapevole e attenta è il primo passo per la tutela del mondo. No, non si tratta di un facile eufemismo, né di una frase fatta, quanto del Manifesto “Io Mangio il giusto” curato dall’organizzazione di cooperazione internazionale Cospe e che si focalizza sull’impatto che la nostra alimentazione ha sull’Amazzonia.
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Anche l’Istituto Italiano di Cultura di New York, celebrerà la VII edizione della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, iniziativa annuale lanciata dal Ministero degli Affari Esteri italiano per promuovere le tradizioni culinarie italiane e la conoscenza enogastronomica come tratto distintivo dell'identità e della cultura italiana.
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- Chiara Marcon
Dal 3 al 5 marzo 2023 è di nuovo il momento: lo SLOW FOOD MARKET di tre giorni con un'atmosfera di mercato accogliente si svolgerà ora nel padiglione 550 a Zurigo-Oerlikon.
Dopo ben 10 anni dal primo SLOW FOOD MARKET ZURICH, il format fieristico di successo torna a Zurigo-Oerlikon sotto la direzione dell'organizzatore event-ex AG. In collaborazione con il Convivium Slow Food Città di Zurigo e l'organizzazione Slow Food Svizzera, Zurigo, oltre al Mercato Slow Food di un giorno al Food Zurigo e ad altri eventi Slow Food in Svizzera, tornerà ad avere il mercato nelle sue dimensioni originali :
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Se si pensa all’autunno e alle pietanze che caratterizzano questo periodo dell’anno, è praticamente impossibile non focalizzarsi sulla regina delle verdure di questa stagione: la zucca. Concentrato di bontà ma anche di benessere, in quanto ricca di vitamina A, dalle proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, di vitamina C e B1 oltre a calcio, fosforo sodio e potassio. Soprattutto, un ortaggio versatile in cucina, declinabile in tantissime forme; di seguito, eccone cinque da provare, magari per una cena o un pranzo da condividere assieme a parenti ed amici, o per stupire il proprio partner. Nota a margine: le varietà di zucca sono numerose e ogni ricetta ha la sua zucca di riferimento.
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La grappa è uno dei liquori simbolo del nord Italia: che ci si trovi in Trentino o in Veneto, non può mai mancare una bottiglia sui tavoli alla fine dei pasti. Questo prodotto sta trovando terreno fertile anche all’estero. È entrato a fine agosto all’interno dell’elenco dei cocktail dell’International Bartenders Association, il Ve.N.To - cocktail a base di grappa che riporta nel nome quelli di Veneto e Trentino.
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- Redazione
Che sia dopo un’intensa giornata di lavoro o magari prima di uscire a cena con gli amici per dare inizio al fine settimana, che anticipi un pranzo importante o che rappresenti niente di più che una scusa per fare qualcosa di mondano e uscire dalla solita routine, l’aperitivo è ormai un rito al quale gli italiani non sanno rinunciare. Un’occasione che abbina convivialità, spensieratezza, buonumore e sapore.