C’è un nuovo patto per la valorizzazione del complesso monumentale diSanta Croce che guarda ai tempi lunghi e al dopo pandemia. È stato sottoscritto nei giorni scorsi tra il Comune di Firenze, il Fondo Edifici di Culto (FEC) del ministero dell’Interno, i Francescani e l’Opera di Santa Croce. Si tratta di un accordo “straordinario” che sottolinea con forza l’unità di intenti tra tutti i soggetti proprietari dei diversi spazi del complesso e l’Opera, a cui è affidata da secoli la missione di tutela e valorizzazione.


A sottoscrivere l’intesa il direttore del settore Cultura del Comune di Firenze, Gabriella Farsi, il direttore centrale degli affari dei culti e per l’amministrazione del Fondo Edifici di Culto, Fabrizio Gallo, il ministro della Provincia italiana di San Francesco, padre Francesco Lenti, il rettore della basilica, padre Giancarlo Corsini e la presidente dell’Opera di Santa Croce, Cristina Acidini. Presente il prefetto di Firenze, Valerio Valenti. Sono intervenuti il segretario generale dell’Opera, Stefano Filipponi, il geometra Stefano Morandi e il dottor Calogero Ragusa della Prefettura di Firenze che hanno partecipato alla definizione dell’intesa.
Dunque un patto che guarda a un nuovo tempo e che mette in primo piano l’unitarietà e l’unicità del complesso monumentale, per far comprendere al pubblico lo straordinario intreccio di spiritualità, arte e storia che caratterizza Santa Croce e il significato dei suoi spazi legati indissolubilmente al messaggio francescano. L’accordo definisce una gestione condivisa che si apre su una prospettiva di nove anni di impegno (nell’intesa precedente era di cinque anni) e che affida all’Opera la responsabilità di gestione di tutti gli articolati spazi che compongono il complesso monumentale.
“Il complesso di Santa Croce”, afferma il sindaco Dario Nardella, “continua il cammino intrapreso verso una sempre maggiore apertura alla città e valorizzazione dei beni e degli spazi. Il Comune è orgoglioso di essere a fianco dell’Opera, del Fec e dei Francescani per quello che è un accordo che va oltre la semplice tutela: vogliamo infatti rendere Santa Croce uno dei pilastri della vita culturale, artistica e religiosa cittadina e continuare con sempre maggiore slancio e dedizione quell’articolato lavoro di promozione unitaria che abbiamo svolto in questi anni”.
“La lunga durata potrà consolidare ancora di più le buone pratiche attivate. Riteniamo di fatto qualcosa di buono per i fiorentini e per i turisti anche nell’ottica di un futuro migliore”, sottolinea Gabriella Farsi.
Convinta l’adesione del FEC, impegnato in queste settimane in una campagna di promozione dei beni culturali che gli sono affidati attraverso le immagini del suo prezioso calendario esposte nelle sale dell’alta Velocità delle principali stazioni italiane. “Questa intesa ha un significato straordinario. Ogni tassello che riusciamo a mettere nella valorizzazione delle opere d’arte delle chiese e degli edifici di proprietà del FEC è importante ma questo è straordinario”, mette in evidenza il prefetto Fabrizio Gallo, “Santa Croce per tutti quanti gli italiani ha valore civile costituente, che va al di là del suo valore religioso che è immenso e di quello artistico che è eccezionale. Ho partecipato alla firma con grande commozione, questo sarà un passo ulteriore di sviluppo delle relazioni fra tutti i soggetti che sono interessati alla gestione del complesso”.
L’Opera di Santa Croce, una delle più antiche fabbricerie italiane, si prende cura da secoli del complesso monumentale. “Questo accordo ci affida una grande responsabilità che ci onora”, sottolinea la presidente Cristina Acidini. “L’Opera rappresenta il punto di incontro fra l’istanza religiosa originaria e attuale e la società odierna che da questo complesso continua a trarre ispirazione e linfa culturale oltre che spirituale. In ponte, già dai prossimi mesi, ci sono attività importanti come l’avvio del cantiere di restauro delle Storie di San Francesco di Giotto nella Cappella Bardi e la partenza del vasto intervento sull’accoglienza che, in pratica, produrrà una sorta di rivoluzione nel percorso di visita”.
Ed è il messaggio di Francesco d’Assisi ancora al centro dell’incontro con Santa Croce. Lo spiega padre Francesco Lenti. “Il francescanesimo”, afferma, “in questo luogo è un collegamento tra la vita spirituale e l’umanità, proprio sul modello di Francesco che vuole riportare in mezzo agli uomini la divinità di Cristo. La nostra presenza così semplice, anche nel dopo pandemia, vuole contribuire a ritrovare una strada dopo tanto sbandamento e tanta sofferenza”.