L’annuncio è arrivato direttamente dal Ministero della Cultura che lo ha proposto: la via Appia si candida ad entrare a fare parte dei siti dell’Unesco.
“Il sito “Via Appia. Regina Viarum” è stato inserito dal 2006 nella Lista propositiva italiana”, ovvero “l’elenco dei beni che ogni Stato membro della Convenzione UNESCO 1972 sulla protezione del patrimonio culturale e naturale deve presentare all’UNESCO per far conoscere le proposte di candidatura future”, ha affermato Angela Maria Ferroni del MiC – Ufficio Unesco. “Il sito verrà presentato nella tipologia dei “seriali”, formato da più componenti, lungo i tracciati dell’Appia claudia e dell’Appia traiana”.


Il processo di candidatura è stato avviato da settembre 2020 con i sopralluoghi tesi ad individuare i tratti di strada maggiormente rappresentativi dell’eccezionale valore universale del bene e rispondenti ai requisiti richiesti dall’UNESCO. Dall’inizio del 2022 si sta lavorando alacremente per predisporre la documentazione necessaria, dapprima con i soli istituti proprietari e gestori dei beni (Uffici territoriali MiC, Sovrintendenza Capitolina), poi con gli Enti territoriali (4 regioni, 13 province, 74 comuni e 14 enti parco) e, infine, anche con le comunità nelle varie articolazioni (associazioni, club, rappresentanti di categoria, ecc.), che, negli obiettivi del Piano di gestione, beneficeranno degli impatti positivi dell’iscrizione.
Si tratta della prima candidatura promossa e finanziata dal Ministero della Cultura, che, ha riferito Ferroni, sta investendo anche ingenti risorse per il restauro e la valorizzazione di alcune evidenze monumentali presenti lungo il percorso.
La candidatura sarà presentata entro il 1° febbraio 2023 e, dopo il complesso e lungo iter di valutazione da parte dell’ICOMOS (l’organismo consultivo del Comitato del patrimonio mondiale), l’auspicio è che l’Appia sia riconosciuta nella famosa lista durante la Sessione estiva tra giugno e luglio del 2024.