Giovedì prossimo, 26 gennaio, sarà inaugurata all’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest la mostra “Ecodesign – 3 R: Ridurre, Riciclare, Riutilizzare”, organizzata dall’IIC in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, l’Ambasciata e l’ICE Bucarest, e curata dall’architetta Silvana Annichiarico, vuole mostrare come gli scarti possano tornare ad essere materie prime.


Porre il riciclo e il riuso alla base di un’economia circolare che sappia andare oltre lo sperpero e lo spreco; ripensare la progettazione e la produzione in funzione non solo della sostenibilità ambientale, ma anche di una nuova socialità basata sulla condivisione, la responsabilità e il rispetto per le generazioni future: sono questi alcuni dei tratti che connotano quella tendenza del nuovo design italiano che va sotto il nome di Ecodesign e che ha come obiettivo primario quello di contribuire alla costruzione di una nuova ecologia dell’artificiale.
La mostra si propone di offrire una panoramica di come il design italiano si stia muovendo in questa direzione e stia sperimentando, in funzione delle nuove esigenze di sostenibilità ambientale, una vera e propria inversione di tendenza rispetto ai modi di produzione e alle strategie di progettazione applicate nel corso del ‘900, pensando a oggetti e prodotti che siano riparabili, ricondizionabili, riutilizzabili, condivisibili, riciclabili.