Un secolo fa un gruppo di braccianti di Sartirana e di altri paesi lomellini, nel Pavese, attraversò l'Atlantico per trovare lavoro nelle foreste dell'Ontario: alcuni rimasero in Canada, altri fecero ritorno fra le risaie. La storia di emigrazione datata 1923 è stata ricostruita dal ricercatore Ernesto Milani.

“Come capita spesso – spiega Milani a La Provincia Pavese - c'era sempre qualcuno che pensava di fare fortuna nelle Americhe: nel nostro caso il sartiranese Carlo Allegretti, trasferitosi a Huntsville, Ontario, scrisse al concittadino Luigi Beccari per farsi spedire un certificato per proseguire gli studi alla facoltà di Architettura. Beccari gli spedì i documenti e, nel contempo, gli chiese la possibilità di un impiego in Canada per i braccianti delle risaie. Allegretti prese la palla la balzo e ottenne un permesso per 50 persone, oltre a un contratto per diboscare un'area forestale a Trout Creek, a metà strada tra Huntsville e North Bay, Ontario”. La maggior parte degli emigranti risiedeva a Sartirana, ma c'erano braccianti anche di Ferrera Erbognone, Torre Beretti, Castellaro de' Giorgi, Gambarana, Lomello, Valeggio, Goido, Sant'Angelo Lomellina, Breme, Semiana e Valle Lomellina. Il primo gruppo di venti emigranti partì il 16 gennaio 1923 dal porto di Genova e arrivò a New York il 29 gennaio. Dopo le formalità a Ellis Island, trasferimento in New Jersey e poi in treno a Trout Creek, Ontario. Il secondo gruppo di trenta emigranti salpò da Genova il 28 marzo 1923. “Si sa poco di quanto accadde a Trout Creek – aggiunge Milani –. Abbatterono alberi con caparbietà com'erano soliti fare nella coltivazione delle risaie, ma, una volta terminato il lavoro, si resero conto che ci sarebbero voluti anni prima di guadagnare ed essere in grado di far arrivare le famiglie. Così ottennero la rottura del contratto e si dispersero: alcuni tornarono in Italia, altri si stabilirono a Ville-Émard, un quartiere di Montreal”.