"In vista della Giornata mondiale dell'aiuto umanitario 2021, rendiamo omaggio a tutti gli operatori umanitari che salvano vite umane e aiutano i più vulnerabili nelle crisi globali”. Alla vigilia della Giornata mondiale dell'aiuto umanitario, che si celebra domani, l'Alto rappresentante e Vicepresidente della Commissione europea Josep Borrell e il Commissario per la Gestione delle crisi Janez Lenarcic hanno voluto rendere omaggio ai tanti che ogni giorno sono in prima linea per rispondere ai bisogni dei più vulnerabili.


“Il fermo impegno e gli sforzi costanti del personale umanitario e medico che ogni giorno, spesso in condizioni difficili, si dedica ad alleviare le sofferenze di milioni di persone bisognose – sottolineano – sono stati ancora più straordinari dall'inizio della pandemia di coronavirus. Tuttavia il virus non è la minaccia più grave cui sono esposti”.
“Purtroppo, - ricordano Borrell e Lenarcic – nel 2020, 108 operatori umanitari hanno perso la vita e 125 sono stati rapiti. Nel 2021 sono stati finora perpetrati 105 gravi attacchi contro operatori umanitari. Condanniamo questi attacchi e i loro autori devono rispondere delle loro azioni. Salvare vite umane non dovrebbe mai costare la vita; gli operatori umanitari non possono essere un bersaglio”.
“Elogiamo il loro coraggio e la loro dedizione e – concludono – esprimiamo la nostra solidarietà alle famiglie, agli amici e ai colleghi di coloro che hanno perso la vita aiutando gli altri".
Misure immediate per facilitare le evacuazioni, sostegno alla popolazione afghana, gestione delle migrazioni e della salvaguardia dei risultati politici e sociali conseguiti in questi anni nel Paese. Questi i temi al centro della riunione informale dei Ministri degli Esteri dell’Ue di ieri pomeriggio sintetizzati dall’alto rappresentante per la politica estera dell’Unione, Joseph Borrell.
L'Unione Europea “chiede l'immediata cessazione di ogni violenza, il ripristino della sicurezza e dell'ordine civile e la protezione e il rispetto della vita, della dignità e dei beni civili in tutto l'Afghanistan” si legge nel comunicato finale redatto a margine della riunione cui ha preso parte per l’Italia il ministro Luigi Di Maio.
L’Afghanistan “si trova a un bivio dopo decenni di conflitto”. Ora “sono in gioco il benessere e la sicurezza dei suoi cittadini, i risultati politici e in materia di diritti umani, nonché la sicurezza regionale e internazionale”.
Per questo, l'Ue invita tutte le parti “a perseguire una soluzione politica inclusiva, globale e duratura” sottolineando in particolare come “la protezione e la promozione di tutti i diritti umani, in particolare quelli delle donne e delle ragazze” debbano “essere parte integrante di questi sforzi; le donne dovrebbero essere sostenute e in grado di contribuire pienamente a questo processo”.
Nella dichiarazione si sottolinea, poi, la “massima importanza della sicurezza e della protezione di tutti i cittadini dell'UE in Afghanistan, nonché del personale locale che lavora per l'UE o per gli Stati membri”. I ministri, in questo senso, hanno ribadito la necessità di “un forte coordinamento tra gli Stati membri” per “compiere ogni sforzo possibile così da garantire la loro sicurezza, anche attraverso l'evacuazione in corso del personale e delle loro famiglie”. L'Unione europea, assicurano i ministri Ue, “presterà un'attenzione particolare a quegli afghani la cui sicurezza potrebbe essere ora in pericolo a causa del loro impegno di principio per i nostri valori comuni”.
Espressa “profonda preoccupazione per le segnalazioni di gravi violazioni e abusi dei diritti umani in aree dell'Afghanistan”, i Ministri sottolineano che “una soluzione politica globale e inclusiva e una soluzione duratura del conflitto non dovrebbero essere stabilite con la forza, ma attraverso negoziati basati sulla democrazia, lo stato di diritto e la norma costituzionale”.
Bisogna “preservare e valorizzare le conquiste politiche, economiche e sociali raggiunte dal popolo afghano dal 2001” a cominciare “dai diritti delle donne, dei bambini e delle persone appartenenti a minoranze, compreso l'accesso all'istruzione e alla salute”. L'Afghanistan, si ricorda, “in quanto firmatario della Carta delle Nazioni Unite, deve sostenere e promuovere i valori, i diritti ei principi ivi sanciti e onorare i propri obblighi internazionali”.
L’’impegno dell’Unione sarà, dunque, quello di “continuare a sostenere il popolo afghano e la democrazia, il buon governo, i diritti umani e lo sviluppo sociale ed economico nel paese, compresi gli sforzi per prevenire e gestire i rischi associati ad un Afghanistan instabile, a causa di un conflitto continuo, con conseguente instabilità regionale, traffico di droga e una migrazione irregolare e incontrollata”. In questo contesto, si sottolinea nel comunicato congiunto, “l'impegno dell'UE con i suoi partner in Asia centrale sarà sempre più importante. La lotta al terrorismo e la prevenzione dell'uso del territorio afghano da parte di gruppi terroristici internazionali restano al centro dell'impegno collettivo dell'UE nel Paese”.
Tuttavia, si precisa, “la cooperazione con qualsiasi futuro governo afghano sarà subordinata a una soluzione pacifica e inclusiva e al rispetto dei diritti fondamentali di tutti gli afgani, comprese le donne, i giovani e le persone appartenenti a minoranze, nonché il rispetto degli obblighi internazionali dell'Afghanistan, l'impegno nella lotta contro la corruzione e la prevenzione dell'uso del territorio afgano da parte di organizzazioni terroristiche”.
Infine, i Ministri assicurano che “per far fronte al peggioramento della situazione umanitaria in Afghanistan, l'Unione europea continuerà a fornire assistenza al popolo afghano”, per questo si invitano “tutti gli attori a consentire l'accesso sicuro e senza ostacoli all'assistenza umanitaria a donne, uomini e bambini afghani in difficoltà, e al gran numero di sfollati interni (IDP)”.
L'UE “invita i talebani a rispettare i loro obblighi ai sensi del diritto internazionale umanitario in ogni circostanza”. L'Unione, concludono i ministri, “sosterrà i vicini dell'Afghanistan nell'affrontare le ricadute negative previste da un flusso crescente di rifugiati e migranti”.
Alla luce degli effetti devastanti del terremoto che ha colpito Haiti il 14 agosto, l'Unione europea ha stanziato 3 milioni di euro in finanziamenti umanitari per far fronte alle necessità più urgenti delle comunità colpite.
Al fine di garantire l'intervento più rapido possibile, spiega Bruxelles, i fondi dell'UE saranno gestiti da partner umanitari già attivi nella risposta di emergenza, al fine di sostenere e rafforzare la capacità di questi ultimi di fornire prontamente aiuti agli haitiani più vulnerabili.
Il finanziamento risponderà alle esigenze più immediate, quali la fornitura di assistenza medica agli ospedali sovraffollati, l'approvvigionamento idrico, i servizi igienico-sanitari, l'alloggio e i servizi di protezione per le comunità più colpite e svantaggiate.