A conclusione del 2020, rileva l’Istat, il bilancio complessivo dichiarato dagli editori in termini di perdita del fatturato è meno drammatico rispetto a preoccupazioni e incertezze manifestate nei momenti più critici dell’anno, a conferma della capacità di reazione degli operatori del settore. Il 65,7% degli editori rispondenti ha riscontrato una variazione di fatturato nel 2020 rispetto all'anno 2019: uno su cinque (22,2%) ha dichiarato una riduzione non superiore a un quarto del fatturato, il 23,3% tra il 25 e il 50% e il 20,3% un calo pari o superiore alla metà del fatturato dell’anno precedente.

Complessivamente, la quota di editori che a fine anno hanno dichiarato un calo del proprio fatturato risulta inferiore di 26 punti percentuali rispetto alle previsioni fatte dagli stessi rispondenti tra maggio e settembre del 2020. Inoltre, il 16,9% degli editori ha dichiarato di non aver subito alcuna riduzione del fatturato e il 14,9% ha sostenuto di aver aumentato il proprio fatturato rispetto al 2019. In base alle dichiarazioni degli editori, la variazione di fatturato tra il 2019 e il 2020 sarebbe inversamente proporzionale alle dimensioni d’impresa: i micro e piccoli editori sono quelli che lamentano più frequentemente una perdita di fatturato (69,7% dei micro editori, 60,7% piccoli, 54,9% medi e 56,7% dei grandi). Al contrario coloro che dichiarano di non aver avuto alcuna riduzione del fatturato o di averlo addirittura aumentato sono il 26,8% dei micro editori, il 38,9% dei piccoli, il 44,1% medi e il 43,3% dei grandi.