Secondo quanto sostenuto dall’Istat nella nota mensile sull’andamento dell’economia italiana di febbraio, la persistente tendenza al rialzo dei prezzi è attribuibile agli andamenti delle voci maggiormente volatili che in quest’ultimo periodo stanno risentendo delle forti turbolenze geopolitiche. In particolare, i prezzi della componente energia hanno segnato a febbraio una variazione tendenziale di 45,9% trainati dalle quotazioni degli energetici regolamentati (+94,4%) che riflettono i rincari delle bollette di luce e gas.

Anche i listini dei beni alimentari continuano ad aumentare (+4,7% a febbraio da 3,4% del mese scorso) sia per la voce degli alimentari lavorati (+3,2%) sia per quella degli alimentari non lavorati (+6,9%), che risentono dei rincari delle materie prime agricole. Nei servizi, la variazione tendenziale dei prezzi è stata pari all’1,9% un decimo di punto in più rispetto a gennaio. L’inflazione di fondo, nell’accezione che esclude gli energetici e gli alimentari freschi, ha registrato un moderato incremento (+1,7% da +1,5%), evidenziando la diffusione degli aumenti di prezzo in tutto il sistema economico. I listini crescenti delle materie prime e in particolare del gas naturale sono attesi condizionare l’inflazione italiana anche nei prossimi mesi. A dicembre, i prezzi dei prodotti importati sono aumentati del 15,6% sostenuti dall’andamento di quelli dei beni di consumo (+4,3%) e intermedi (+18,3%) e dalle quotazioni dei prodotti energetici dell’area non euro (+73,6%). Nel 2021, i prezzi all’import hanno segnato una crescita media del 9%.