UN ITALIANO SU 2 HA DEBITI E IL 62% È PREOCCUPATO DALLE CONSEGUENZE PSICOLOGICHE
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- Redazione
Nel mese dell’educazione finanziaria KRUK, l’esperto del debito che da 9 anni ha imparato a conoscere le abitudini dei consumatori italiani, porta anche nel nostro Paese la Giornata senza Debiti, il 14 novembre, che da 15 anni promuove negli altri Paesi in cui opera, per una maggiore conoscenza su cosa significhi avere dei debiti e quali sono le potenziali complicazioni sia economiche sia psicologiche e sociali. L’esperto sa, infatti, che la realtà quotidiana degli italiani è fatta di debiti - per acquistare una casa più grande, per la riparazione all’auto che si rompe sempre nel momento sbagliato, per il frigorifero scontato durante il Black Friday, per l’ultimo modello di piumino alla moda da rateizzare con i nuovi sistemi di pagamento.
E, in occasione della prima edizione della Giornata Senza Debiti italiana, ha voluto indagare più a fondo i comportamenti psico-emotivi degli italiani con i debiti, attraverso uno studio condotto da AstraRicerche. Ne emerge che un italiano su due ha un debito e addirittura il 43% di questi ne ha più d’uno. Tuttavia, sono le loro conseguenze psicologiche ed emotive, ancora più che economiche, ad affliggere maggiormente i cittadini. Se avere un debito è praticamente normale per gli italiani - visto che uno su due ne ha almeno uno - non è altrettanto scontato parlarne. L’indagine mostra chiaramente che il 47% del campione considera i debiti un tema circondato da silenzio e vergogna e che il 40% non riesce a parlarne con gli altri, amici o famigliari, e preferisce tenere per sé questa “macchia”. L’indebitato si trova di fronte a varie tipologie di conseguenze, che per il 74% sono, come ci si può aspettare, economiche, ma per ben il 62% sono psicologiche, come l’ansia, le conseguenze sulla salute fisica e mentale e il rischio di isolamento, che se sommate a quelle sociali come la compromissione dei rapporti con i familiari, superano quelle economiche (73% totale). L’impatto sulle proprie condizioni di vita è quindi tangibile su più fronti. Ancora, gli intervistati se pensano ai debiti provano vergogna e imbarazzo per il 34%, mentre in molti cercano di non pensarci e basta (30%). Uno stato di disagio che si manifesta anche rispetto alle proprie risorse economiche, visto che il 63% è preoccupato di non avere sufficienti risparmi per quando sarà più anziano, e il 39% degli italiani ammette di provare ansia se viene contattato da una società di recupero crediti. “Parlare di debiti può essere difficile e spesso le persone non sono nemmeno consapevoli di essere indebitate, basti pensare che il 42,5% del campione non sa che la carta di credito è a tutti gli effetti una forma di debito, solo che a un mese di distanza dall’acquisto. E non sono neanche consapevoli delle conseguenze, ormai certe, che possono derivare da debiti non pagati, tra cui l'instabilità finanziaria, le azioni legali e i problemi di credito a lungo termine. Eppure, proprio parlare è il primo passo per trovare una soluzione. La Giornata senza Debiti, il 14 novembre, è l'occasione per iniziare a prendere coscienza, condividere e iniziare a reagire. In quanto osservatori privilegiati dell’andamento dei debiti, possiamo confermare che i privati che risanano la loro posizione finanziaria non solo possono tornare ad avere accesso ad altri prodotti finanziari, perché considerati nuovamente affidabili; ma ritrovano un maggiore benessere. In finanza la ‘speranza’ è una spinta emotiva fortissima, e quando una persona si riabilita vive la gestione economica con più serenità e sicuramente più consapevolezza”, dichiara Tomasz Kurr, Ceo di KRUK Italia.