Intervista con Daniela Santanchè
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- Chiara Marcon
Abbiamo intervistato l’Onorevole Daniela Santanchè, la prima donna candidata premier nella storia della Repubblica Italiana, per il partito La Destra di Francesco Storace. Ne fa parte dal 10 novembre 2007, quando si dimette da Alleanza Nazionale, dove da subito viene nominata Portavoce Nazionale. Negli ultimi tempi, si sente molto parlare di lei, presente in molte trasmissioni televisive, ogni sua iniziativa viene commentata dai maggiori quotidiani locali. La Santanchè, è combattiva, determinata,una donna sotto i riflettori politici, che non nasconde la sua convinzione di dover e poter “ridare”, l’Italia agli italiani, e la fiducia nella politica.
Intervista:
1. E’ un vantaggio o uno svantaggio essere una bella donna?
Sicuramente essere una bella donna è un vantaggio, ma l’apparenza non è sostanza. Per quanto mi riguarda è stato un vantaggio perché all’inizio della mia carriera politica tutti erano impegnati ad occuparsi dei miei tacchi o dei miei tailleur, così mi hanno sottovalutata pensando che fossi una bolla di sapone ed io ho potuto guardarmi intorno, capire, studiare, rafforzare convincimenti che mi hanno portato dove sono ora, la prima candidata premier donna in Italia. Sono stata anche la prima relatrice donna alla Legge Finanziaria nel 2005. Ma non perché vengo considerata una bella donna.
2. Perchè sulla sua persona si fa attenzione più al suo modo di vestire, che al contenuto delle sue proposte?
Su questo non sono molto d’accordo perché dalle email che ricevo nel mio sito danielasantanche.it ho un po’ il polso della situazione e le assicuro che sono poche quelle che mi dicono come stavi bene con quel vestito, mentre sono tantissime quelle che approvano il nostro programma elettorale, fatto di proposte concrete per restituire dignità e orgoglio all’Italia. Una proposta su tutte è il mutuo sociale. Per dare una casa a tutte le famiglie italiane.
3. La politica è vicina ai cittadini, o è davvero una casta irraggiungibile che “usa” il popolo?
La politica non è la casta, sono i politicanti ad esserlo, ad aver creato tutto un mondo loro fatto di privilegi, protezione e immunità. Ad esempio con questa legge elettorale i cittadini oggi non possono scegliere le persone a cui dare la fiducia perché i candidati sono scelti dalle segreterie dei partiti che così, non premiano i più capaci ma solo quelli più “fedeli” ai capi e ai capetti del momento. La Destra si batterà perché venga di nuovo introdotto il voto di preferenza per far si che gli eletti rispondano non al partito ma ai cittadini elettori. Chiediamo anche di abolire qualsiasi privilegio ai politici e dare loro una retribuzione uguale a quella che percepisce un italiano medio, circa 1.200 euro al mese. La gente è stanca di parole, è stanca della casta, è stanca di fare i salti mortali per arrivare a fine mese. In questa campagna elettorale gli italiani non si faranno imbrogliare dai soliti affabulatori che promettono cose che sanno di non poter mantenere.
4. La polemica aperta con Berlusconi dove lei sostiene che “vede le donne solo orizzontali”, ha aperto molti dibattiti sul ruolo delle donne nella società, ma non pensa che forse sono in molti a vederci “purtroppo” solo orizzontali?
Veramente la polemica c’è stata più con le donne del Pdl che non hanno colto il senso politico della mia esternazione, che con Berlusconi, lui infatti ha colto perfettamente il segno e si è immediatamente riparato dietro un bel discorso sulle donne nel quale sottolineava che “sono le donne, le padrone, quelle più brave, le più intuitive nella vita e in Parlamento” perché lo ha fatto? Le donne del Pdl dovrebbero chiedersi questo. E se io ho contribuito ad un minimo di discussione sull’argomento dentro il loro partito ne sono ben felice.Tra qualche anno la questione femminile in Italia sarà un tema ancora al centro del dibattito politico ma qualcosa sta già cambiando, la Marcegaglia presidente di Confindustria per esempio o anche in campagna elettorale, se in una regione come la Sicilia, il centrosinistra punta su una donna, Angela Finocchiaro, anche questo è un segnale, come lo è la mia candidatura a premier.
5. Perchè le donne non riescono a coalizzarsi?
Perché nel profondo le donne sono delle accentratrici e vogliono avere tutto sotto diretto controllo essendo incapaci di delegare, in quanto abituate da sempre a risolvere i problemi in prima persona.Possiamo chiamarla sindrome dell’ape regina. Per questo dobbiamo acquisire una mentalità più maschile che ci permetta di guardare più in là del nostro orto.
6. Che cosa farebbe come prima cosa una volta eletta?
Un taglio secco di poltrone e una riduzione del 50% dei parlamentari. Per dare un messaggio forte e chiaro alla gente che le cose stanno effettivamente cambiando.
7. Una politica giusta come dovrebbe essere?
Una politica giusta dovrebbe tendere ad Stato forte che dia il senso di appartenenza e di condivisione dei valori al proprio popolo, che dia sicurezza, trasparenza e dignità ai cittadini, tutelando chi più ne ha bisogno e premiando chi più si impegna.
8. Come si può conquistare dei cittadini sfiduciati da anni di malgoverno e malcostume?
Non raccontandogli bugie. E dicendo le cose come stanno e quello che effettivamente si può fare per poterle cambiare.
9. Chi sceglierebbe tra i candidati americani, come futuro Presidente,se potesse dare un voto
McCain senza dubbi.
10. Un pronostico sui risultati elettorali in Italia.
In questi giorni ci sono sondaggi a go go che dicono tutto e il contrario di tutto e lasciano il tempo che trovano. Per La Destra il raggiungimento del 4% alla Camera dei Deputati sarebbe già un’ottima base di partenza per sviluppare nelle sedi istituzionali il nostro programma e sicuramente al Senato l’8% è alla portata di Francesco Storace.