Intervista con Filippo Ongaro
- Details
- Chiara Marcon
Medico, autore, divulgatore scientifico, il Dr. Filippo Ongaro, nella foto a sinistra, è stato per ben sette anni anche medico degli astronauti, spesso negli negli Stati Uniti per lavoro, conosce la medicina funzionale e quella antiaging ed è stato il primo medico italiano a certificarsi in entrambe le discipline. Ma che cosa vuol dire invecchiare bene? Perché è importante? Che cos’è la medicina antiaging? Come si cambia la propria vita? In occasione dell’uscita del suo ultimo libro “ La vita a pieno”, esaurito in pochi giorni, a tutti questi quesiti ci ha risposto proprio di Dr. Ongaro, aiutandoci a far chiarezza e dandoci degli spunti per migliorare o meglio darci degli spunti di riflessione, da dove poi partire per migliorare la nostra vita e viverla a pieno. Buona lettura:
Come ha scelto di diventare medico?
Da sempre praticavo sport e mi appassionava l’idea di perfezionare la prestazione psicofisica. Mi è parso naturale quindi studiare Medicina e cercare di capire al meglio i meccanismi che determinano salute e prestazione ottimali. Dopo la laurea altrettanto naturalmente sono entrato nella scuola di specialità in Medicina dello sport.
Come è stata la Sua esperienza all’E.S.A. e che tipo di studi l’hanno portata a lavorare con gli astronauti?
È stata un’esperienza assolutamente fondamentale e ricchissima di esperienze. Sono arrivato per caso attraverso uno stage di qualche mese durante la specializzazione, ma poi mi hanno chiesto di fermarmi e così ho fatto. Poco dopo ero già in Russia a certificarmi come flight surgeon, medico degli equipaggi.
Quando ha indirizzato i Suoi studi alla medicina antiaging?
La lunga permanenza in orbita porta ad un’accelerazione dell’invecchiamento piuttosto brusca. Si calcola che 6 mesi in orbita corrispondano a 10 anni a terra. La medicina spaziale adotta quindi delle contromisure specifiche, protocolli di dieta, integrazione alimentare, allenamento fisico e gestione dello stress finalizzati a rallentare questo processo. Si tratta quindi di una medicina antiaging che punta alla salute e alla prestazione e non tanto all’estetica. Le mie lunghe permanenze negli USA mi hanno fatto conoscere la medicina funzionale e la medicina antiaging e sono stato il primo italiano a certificarmi in entrambe le discipline.
Ci spiega perché non è più importante vivere a lungo, ma vivere bene? C’è un’età dove il cambiare lo stile di vita è fondamentale?
Credo che si viva già molto, ma purtroppo spesso male. L’allungamento ulteriore della vita rischia di diventare solo un prolungamento della malattia. Occorre giocare d’anticipo e potenziare la salute per comprimere le malattie all’ultimissimo periodo di vita. La decade critica è quella tra i 40 e i 50 anni. Chi la attraversa in ottima forma in genere si mantiene bene. Chi si lascia andare fa fatica a recuperare dopo.
Come riesce a motivare le persone ad un cambio radicale di abitudini? E’ facile?
Non è affatto facile. Oltre ad essere medico sono anche un coach certificato e ho intrapreso questo percorso proprio perché mi accorgevo che suggerire di cambiare non era sufficiente. Oggi sviluppo dei percorsi personalizzati di cambiamento comportamentale che fondamentalmente partono da una approfondita comprensione delle cause inconsce ed emotive dei problemi e degli ostacoli ed una miglior definizione degli obiettivi. Poi, passo dopo passo, si accompagna la persona verso il cambiamento. Il mio ultimo libro appena uscito “Vivere a Pieno” parla di questo. Inoltre sviluppo una serie di videocorsi online che aiutano le persone a raggiungere i loro obiettivi.
Lei personalmente come ha cambiato la sua vita?
Certo io faccio tutto quello che predico. Cura la mia nutrizione, assumo una serie di integratori, mi alleno regolarmente e medito tutti i giorni. Sono i 4 fondamenti di una vita sana e non sarei credibile se non fossi il primo ad adottarli
E’ facile mantenere l’impegno costante nel tempo?
Si, se si hanno le idee chiare, se si trasforma il sacrificio in piacere, la rinuncia in una conquista. La forza di volontà conta poco. A lungo termine è l’appagamento la forza trainante.
Viaggia molto per lavoro, qual è la nazione o la città che per cultura o tendenza indirizza fin da giovani a vivere bene, allenarsi, mangiare sano?
Non credo esista un luogo specifico. In genere sono i posti a maggior contatto con la natura oppure le grandi metropoli i cui cittadini diventano dei trend-setter. Los Angeles per esempio, come altre città americane, è piena di persone sovrappeso e malsane, ma chi è in forma tende ad essere davvero molto in forma. In Europa i paesi scandinavi sono molto attenti all’attività fisica per esempio.
La medicina anti aging tra quanto darà dei risultati certi e poi discutibili su grande scala?
Questo non so dirlo. Io vedo risultati molto buoni su ogni paziente che impara a gestire meglio la sua vita. E questa è la cosa che mi interessa personalmente. I ricercatori continuano a darci indicazioni interessanti, ma non credo che emergeranno cure miracolose.
Occuparsi della salute prima di perderla è un buon motto, ma perché a volte ce ne ricordiamo troppo tardi?
Perché siamo evolutivamente portati a pensare all’uovo oggi e non alla gallina domani. Veniamo da un mondo privo di certezze e non siamo programmati per pensare al nostro futuro lontano. Questa è la nostra realtà neurobiologica. Dire ad un adolescente di pensare a quando avrà 80 anni mi pare piuttosto inutile. Ecco perché io parlo di salute non come di un obiettivo, ma piuttosto come di un mezzo che ci permette di goderci la vita davvero e di fare ciò che vogliamo. Questo interessa anche i giovani.
Quali sono i cibi che ci proteggono?
Non sono i cibi, ma lo stile alimentare a proteggerci. Meno calorie e più consumi, tanta verdura, pochi zuccheri, cereali integrali, proteine nobili e grassi sani sono le scelte vincenti.
Il suo slogan “ La vita a pieno” come è nato?
Dalla constatazione che alla maggior parte delle persone non interessa tanto vivere più a lungo, ma assaporare fino in fondo il dono della vita. Vivere a pieno significa proprio questo. Non lasciare questa vita con una serie di rimorsi legati al non aver vissuto, al non aver contribuito. Avere l’energia per vivere la vita con l’intensità che si merita è il mio obiettivo e penso sia quello di molti
C’è mai stato un giorno che non ha vissuto a pieno e perché?
Sarei un alieno se non mi fosse mai capitato. Ma ci ho lavorato sopra, ci ho pensato, ho pazientemente provato a correggere quei lati della mia persona che mi portavano fuori strada. Una buona strategia è chiedersi ogni mattina cosa faresti se fosse il tuo ultimo giorno. Se tutto quello che hai in programma per la giornata lo eviteresti, sai che hai un lavoro da fare.
Lei è un professionista affermato e stimato, bello, di successo, non è un po’ noioso?
Noioso io o essere così? Scherzo! Lo sarebbe forse, ma io non mi sento affermato, stimato, bello e di successo. Mi sento grato per quello che la vita mi ha dato, orgoglioso di quello che ho saputo costruire e volenteroso di offrirlo a più gente possibile. E’ più semplice e pratico questo modo di leggersi!
Nella foto a destra la copertina dell'ultimo libro del Dr. Ongaro.
info e contatti: