Active Image1.    Onorevole, si aspettava un consenso così elevato per il PdL?    E’ stato un grande successo in linea con le aspettative del Paese. Quanto al mio personale ho accolto con gioia un risultato così sbalorditivo.

2. In questi giorni la stampa ha rivelato dei "brogli" per quanto riguarda le schede all'estero, lei che ne pensa? 

Sono stato tra i primi ad invitare le Istituzioni a monitorare con attenzione la procedura elettorale e gli elettori ad attenersi con scrupolosità alla stessa.

3.   Dei suoi punti di programma di Governo, che cosa ha la priorità ora?

Uno degli obiettivi primari del mio programma è sicuramente il potenziamento e il miglioramento dei servizi consolari per i nostri connazionali all’estero. Credo che sia necessario rafforzare la rete consolare per diminuire le lungaggini burocratiche e ridurre i costi. Ritengo che gli italiani che vivono oltre i confini nazionali abbiano il diritto di ricevere delle agevolazioni sia riguardo le spese necessarie per il rinnovo del passaporto, sia sulle tariffe verso l’Italia. Tutto questo per tenere sempre vivo il legame con il proprio Paese, e le proprie radici. Infine ho sempre avuto molto a cuore la tutela dei diritti dei giovani contrattisti che rappresentano la nuova mobilità.Active Image

 

4. In Italia molti partiti storici visti i risultati non entreranno nemmeno in parlamento, lei pensa che senza la sinistra, quella più radicata, ci sarà un ritorno delle brigate rosse e la rivendicazione dei diritti sarà sotto forma terroristica, come negli anni passati?
 

Credo che sotto questo profilo l'Italia sia un Paese maturo oramai. I principi democratici a cui tutti noi ci ispiriamo rappresentano fondamenta solide per un dialogo costruttivo tra le parti.

5. Sentendo le dichiarazioni dei vari leader di partito sembra che nessuno abbia perso le elezioni, perchè è difficile accettare una vittoria così netta della destra?

La politica mio malgrado spesso è anche demagogia. Nel caso mio spero
riuscirò sempre ad essere molto chiaro e ad ammettere, nel caso, anche di
aver commesso degli errori.