Screenshot 2019-10-17 at 20.31.58Conosco Marco Morosi, da lungo tempo, forse una delle mie prime amicizie a Zurigo. Insegnate di analisi delle politiche ambientali al Politecnico federale di Zurigo, Tossicologo ambientale, navigatore e alpinista, ha realizzato la prima mappatura mondiale della contaminazione dell’aria nelle regioni remote . In un progetto per la Commissione Europea sull’applicazione del principio di precauzione ha concepito con i colleghi un metodo di calcolo per prevedere il potenziale di permanenza e diffusione globale di sostanze organiche xenobiotiche (estranee alla natura) .

Al Centro di valutazione delle tecnologie di Stoccarda ha diretto un progetto sui sistemi di indicatori di sviluppo sostenibile e la redazione di un libro sul tema. Ha curato insieme a Wolfgang Sachs l’edizione italiana di Futuro sostenibile, lo studio del Wuppertal Insitut che ha influenzato la politica sociale e ecologica in Germania.  Dal 1992 Marco Morosini è stato a lungo ispiratore e ghostwriter di Beppe Grillo e partecipa al Movimento 5 Stelle dal suo inizio, lui si definisce il terzo padre del Movimento, fino a smettere ad un certo punto di farne parte. 

Di recente ha pubblicato Snaturati social-ecologia al populismo, (auto)Biografia non autorizzata del Movimento Cinque Stelle, dove ripercorre le tappe fondamentali dell'inizio dei Cinque Stelle, la loro evoluzione con qualche previsione futura. L' autore alla fine dopo tante riflessioni pone delle domande ai lettori, perchè il suo scritto sia solo un punto di partenza verso il cambiamento futuro, politico e non, che aiuti a sensibilizzare le nostre scelte verso una  maggiore attenzione all'ambiente, alle risorse e al suo utilizzo. 

Grazie a Marco Morosini potete approfondire il suo testo con questa interessante intervista : 

Come hai incontrato Beppe Grillo e come sei diventato il suo  ispiratore? La stazione di partenza del Movimento 5 Stelle fu per due volte il  glorioso Teatro Smeraldo di Milano. È lì che il 19 febbraio 1992  “nacque il Grillo politico” (come scrisse il settimanale L’Espresso). E lì nacque formalmente anche il Movimento 5 Stelle, il 4 ottobre 2009 .Lo Smeraldo era l’Olympia milanese. Lì Beppe faceva ridere migliaia di milanesi. Quella sera del 1992 c’ero anch’io. Volevo suggerire a Beppe una battuta. Dopo lo spettacolo ero in un corridoio grigio, in fila con i tanti ammiratori che volevano salutarlo. La signora prima di me uscì dal camerino e se ne andò in una scia di profumo. Ero l’ultimo. La porta restava chiusa. Mi girai e mi incamminai verso la platea vuota. Ma ecco che la porta si aprì.

Comparve la testa riccioluta di Grillo. Poi il resto di Grillo, in accappatoio bianco, a piedi nudi. Aveva in mano un cestino. Qualcuno vuole una caramella? Disse, rivolgendosi a nessuno. Era notte, ero stanco di aspettare, volevo andare a casa. Ma mi piacciono le caramelle. Mi girai e dissi: «Io».

L’indomani Beppe mi diede appuntamento in un ristorante vicino al Teatro Smeraldo. L’Unto, lo chiamammo, perché ci portò peperoni arrostiti, annegati nell’olio. Beppe è curioso. Mi chiese cosa facessi all’Università di Ulm, in Germania, e di raccontargli i miei seminari ecologici nelle scuole medie. Ne avevo appena registrato uno su un nastro. Eravamo soli, dall’Unto. Dopo il caffè cominciammo ad ascoltare l’audiocassetta. Mi interrompeva. Voleva sapere che oggetti mostravo agli studenti. Rideva. Aveva le stesse reazioni dei ragazzi dei miei seminari. Beppe è un ragazzo per sempre.

L’audiocassetta era una C60, durava un’ora. Impiegammo alcune ore ad ascoltarla. «Ferma, spiegami» diceva Beppe. Ci demmo del tu. Gli era piaciuta la mia storia dello spazzolino da denti con la testina cambiabile. Lo usavo per spiegare che se fabbricassimo i prodotti in modo più intelligente, consumeremmo meno risorse e creeremmo meno rifiuti e inquinamenti. Beh, la soluzione è semplice, dicevo ai ragazzi, teniamo il manico. E cambiamo questa, la testina con la spazzola. La sera stessa questo divenne uno degli sketch più famosi di Beppe.

Era semplice. Cambiare la testina. Per cambiare la testa.

 

 Quali erano i punti forza del movimento?

 I punti forza del movimento furono gli ideali sociali ed ecologici che ispirarono nei primi anni 2000 il movimento degli Amici di Beppe Grillo. Nel suo primo programma elettorale, la Carta di Firenze del 2009 tutti i dodici punti avevano orientamento social-ecologico. La social-ecologia è una disciplina scientifica sviluppata in Francia per sviscerare i legami tra l’ingiustizia sociale e l’aggressione alla natura. E’ però anche un approccio politico per contrastare queste due piaghe, che stanno minando  le fondamenta stesse della civiltà come la conosciamo. In Francia la parola “social-ecologie” è nel logo del Partito socialista.

L’Italia è come un terreno inaridito che ha gran sete di buona politica. Da molti anni ci sono le premesse per proporre agli Italiani una transizione verso una società̀ più̀ sostenibile e più equa con un’economia più giusta, efficace ed ecologica, con stili di vita più sobri che diano più valore alle persone che alle cose, e con un sistema politico di persone più corrette nel quale «l’onestà tornerà di moda». Una proposta del genere non potrebbe raccogliere ben più della metà dei voti? Perché allora la grande maggioranza degli italiani non vota per il Movimento? Credo che questo avvenga perché per più di dieci anni il sito della centrale del partito  (detto Blog di Beppe Grillo) e le voci più forti  del Movimento hanno seminato odio, denigrando tutto e tutti. Si sono concentrate su cosa gli altri fanno male, invece che su cosa noi vogliamo fare meglio. Non si può rendere attraente il futuro se si parla con acredine quasi solo del passato.

 

Hai condiviso anche la scelta di portare in politica da parte di Grillo di un linguaggio non proprio consono?

Oh no. Già per gli spettacoli consigliavo a Beppe di evitare certe espressioni. Trasferirle in politica è stata poi una iattura che purtroppo ha influenzato l’intero linguaggio nazionale. Il Movimento così cominciò a snaturarsi e a crescere con scherno e volgarità̀. Perché impregnare tanti post nel Blog di un rancore sprezzante contro tutti? Questo stile denigratorio ha attratto gli hooligans e chi concepisce la politica come la box. Ma ha disgustato molti potenziali elettori.

 

Come si passa dalla social-ecologia al populismo?

 Gianroberto Casaleggio aveva sviluppato dagli anni ‘90 anni le tecniche  per influenzare una comunità̀ in internet. Lo spiega bene Jacopo Iacoboni nei suoi due libri L’esperimento e L’esecuzione.

Reclutando Beppe nel 2005 Gianroberto estese il suo progetto d’influenza a tutto l’elettorato e imboccò una  strada populista di destra. Aveva probabilmente ragione a pensare che in Italia per ottenere un sostegno di massa siano purtroppo più efficaci la polemica, le semplificazioni, le controverità e la volgarità che non gli argomenti razionali. Anche a costo di snaturare un Movimento che era nato con più dignità.

Qualche aderente 5 Stelle dice: lasciamo fare alla comunicazione il “lavoro sporco” per raccogliere tanti voti popolani. Poi il “lavoro pulito” lo facciamo noi in Parlamento. Tuttavia, quando Gianroberto venne a casa mia nel 2004 per spiegarmi il suo progetto, non evocò una strategia sporca per parlare alla pancia dell’elettorato. Soprattutto, non mi disse che intendeva mettere da parte gli ideali social-ecologici che io e Beppe proponevamo da tanti anni. Mi disse che voleva ispirarsi a MoveOn.org il movimento politico di sinistra statunitense che non mira a prendere il potere ma a influenzare la società e favorire l’elezione di candidati progressisti. Questo era proprio quello che io e Beppe facevamo da tredici anni. Nel gennaio del 2005 la Casaleggio Associati cominciò a realizzare Il Blog di Beppe Grillo. Quattordici anni dopo il Movimento formò il governo Lega-5 Stelle che ha incarnato tutto ciò che MoveOn combatte.

 

Che cosa ti ha spinto a scrivere Snaturati?

Ho scritto Snaturati soprattutto in omaggio e sostegno alle migliaia di donne e di uomini di buona volontà che hanno  creduto nei primi ideali social-ecologici del Movimento 5 Stelle, e a sostegno dei loro compagni che sono stati espulsi o costretti ad andarsene. Sia i rimasti sia i persi sono in grande disagio di fronte alla svolta del 1. giugno 2018, ossia la coalizione con l’estrema destra della Lega del Senatore Salvini, poi ribaltata il 3 settembre 2019 con una fulminea  colazione con le sinistre, ossia con quelle persone che la centrale del Movimento aveva sempre chiamato i “pidioti” (il Partito  Democratico) e con la sinistra-sinistra di Liberi e Uguali (LEU). Quando si cambiano le maggioranze politiche come si cambiano le camicie, alla fine non resta neanche una camicia pulita.

 

Come hai vissuto il governo Lega Movimento Cinque Stelle? Perché sembra che Di Maio lavorasse meglio con Salvini che con gli alleati attuali?

La campagna del primo governo del  Movimento 5 Stelle è la più pericolosa e volgare destra europea. Il suo motto “Libera la bestia che è in te” campeggia sulla testata dell’organo ufficiale della Lega “Il populista”, fondato dal Senatore Salvini. Non conosco partiti europei d’estrema destra che eguaglino questo livello di bestialità e di istigazione all’odio. Dall’insediamento del governo Lega-5 Stelle (1. Giugno 2018) si sono  verificati più di 150 aggressioni razziste, tra le quali due omicidi. Invece che un argine alla destra, come diceva la sua centrale, il Movimento 5 Stelle è stato involontariamente  l’incubatore  di una destra disgustosa. Ha fatto così un autogol che ha dimezzato i suoi voti e ha raddoppiato i voti della Lega. Ma nessun notabile 5 Stelle si è sentito in dovere di dimettersi. 

Un notabile 5 Stelle disse prima delle elezioni che non avrebbe mai  fatto un governo con coloro che “hanno ridotto questo Paese in macerie”. Appena dopo le elezioni, invece,  fece esattamente questo, e riportò al potere “la Casta”, ossia il più corrotto e più vecchio partito italiano, fondato nel 1989, la Lega del Senatore Salvini. «Grande sinergia. Come se avessimo lavorato sempre insieme, ci capiamo al volo» disse subito la leadership 5 Stelle. In effetti per anni i media e i parlamentari del Movimento hanno denigrato le sinistre ma mai le destre. L’attuale governo tripartito con le sinistre è un toccasana per coloro che pur predicando il “taglio delle poltrone”, siedono su molte di esse e preferirebbero non alzarsi (nel 2018 sei poltrone contemporaneamente per l’Onorevole Di Maio).  E’ difficile tenere la schiena dritta quando si vuole rimanere seduti.

 

Il Movimento è diventato il primo e unico partito digitale al mondo…pensi che sia un modello esportabile con il marchio Made in Italy?

Il mio libro SNATURATI è rivolto specialmente ai lettori stranieri per metterli in guardia di fronte ai rischi di eventuali partiti digitali nei loro paesi. Il Movimento 5 Stelle è un partito digitale. Questa è una nuova forma di organizzazione politica leggera, che fa un uso strutturale del digitale e che senza il digitale non esisterebbe. La portata di questa invenzione italiana va ben al di là dell’Italia. Essa, infatti, potrebbe diffondersi in altri Paesi. Come la pizza, o la Vespa. O come il fascismo.

 

Il Movimento Cinque Stelle, è un movimento biodegradabile? se si pensi che i protagonisti lasceranno la politica o si ricicleranno in altri partiti

Lo snaturamento del Movimento  rischia di portarlo alla disgregazione perché fa venire meno la base valoriale che lo teneva insieme. Molti notabili faranno tesoro della grande visibilità acquisita grazie al Movimento 5 Stelle. Nella società del consumismo e dello spettacolo la visibilità è tutto e la sostanza è niente. Alcuni di loro sono passati da uno stato di incapienti e quasi nullafacenti a quello di vedette dei talk-show e dei telegiornali. I proventi che essi tireranno da questa notorietà valgono molto di più dei  “vitalizi” (ossia le pensioni dei parlamentari) che essi avevano tanto fustigato.

 

Il Movimento adesso è un partito politico?

 Con i primi Meetup (gruppi di incontro in internet) il movimento degli “Amici di Beppe Grillo” si sviluppò formalmente dal 2005 sulla base della critica all’economia, al consumismo, alla pubblicità e con la proposta di una transizione sociale ed ecologica che io e Beppe propugnavamo dal 1992. Per quattro anni molti Meetup si erano auto-organizzati  dal basso a diversi livelli geografici. A quel punto, il 4 ottobre 2009, la centrale radunò nel Teatro Smeraldo di Milano duemila partecipanti al movimento degli “Amici di Beppe Grillo” . Alcuni dei primissimi e più impegnati attivisti chiesero di parlare sul palco, per fare proposte dal basso sulla struttura organizzativa  del movimento. Ma senza successo. Allora chiesero di parlare con Beppe fuori del Teatro. Il video di quel breve colloquio è in internet. Dal 4 ottobre 2009 il Movimento 5 Stelle assunse la struttura di partito centralizzato con una dirigenza autonominata e irremovibile. Esso infatti fu affidato alla ditta Casaleggio Associati nonostante nessun esponente della ditta abbia mai avuto una legittimazione elettiva. Un “grillino”  della prima ora (2005) mi disse: “Quel 4 ottobre 2009 fu la morte, non la nascita del Movimento.” 

 

Come commenti le ultime vicissitudine politiche italiane?

Nella nostra avventura politica trentennale io e Beppe abbiamo proposto a decine di milioni di cittadine e cittadini un modo di guardare  e di pensare sui tempi lunghi e una maggiore attenzione alle interazioni locali e globali, spesso poco conosciute,  tra umani e natura e tra umani e umani. Per fortuna molti si prendono l’onere di cercare di agire qui ed ora alla luce di un pensiero dagli ampi orizzonti. Ma per quest’ultima attività io non sono adatto. Sono uno studioso e un autore. Non potrei essere un politico.

 

Immagino che tu adesso non scriva più per Grillo…che consigli gli daresti oggi, da un punto di vista svizzero…?

Invece che dei faldoni di testi comici, oggi scrivo a Beppe dei messaggi whatsapp. Gli consiglio di tornare alle origini e di dedicarsi a influenzare l’intera opinione pubblica come solo lui sa fare, e come abbiamo fatto insieme per vent’anni. Non mi stanco di segnalare a Beppe tanti buoni esempi dalla Svizzera, come per esempio diverse iniziative sociali ed ecologiche , in genere perdenti nelle urne svizzere, e come specialmente la strategia energetica svizzera per una “società a 2000 watt”.

 

Alla fine del libro SNATURATI non dai uno scenario tanto roseo…crisi sociale ed ecologica senza precedenti, scomparsa del benessere e della pace che noi godiamo…come possiamo fare fronte a gradi sfide come queste?

 Per Beppe scrissi alcune decine di articoli, facilmente trovabili in internet. Nel 2008 il nostro ultimo articolo insieme, Perché non voto, fu quasi un testamento politico. Esso affermava tre linee strategiche di politica economica, ecologica e sociale per le future legislature: «Il programma si può riassumere in una parola: meno. Meno energia: 2000 watt pro capite invece di 5000 watt – entro il 2050 (questa è la strategia energetica della Svizzera). Meno materiali: 20 tonnellate pro capite all’anno, invece di 40. Meno lavoro: 20 ore di lavoro a settimana, invece di 40». La soluzione più ragionevole per rallentare la corsa verso la catastrofe ecologica e economica è di ridurre di molto le nostre produzioni e i nostri consumi materiali. Con le buone. L’altra soluzione è che siano la natura e i conflitti a farceli ridurre con le cattive. Voi cosa scegliereste?