Intervista con Orlando Casellini : “Germania e ritorno“
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- Chiara Marcon
Orlando Casellini ci porta con una scrittura delicata ed intimista, in un viaggio tra passato e presente in un territorio montano che fa vivere ai suoi protagonisti, la fatica, il camminare su strade polverose, lo scendere a valle con la gerla per spesa scorci di vita semplice, di paesini dove tutti si conoscono dove basta una tradizione per far festa e ritrovarsi. Un libro da leggere davanti ad un caminetto accesso, con fuori il vento gelido, alla scoperta del Generoso, nel nome e nei fatti, un monte che offre scorci nostalgici e malinconici di qualcosa che difficilmente ai tempi nostri si può’ vivere in una quotidianità, e cosi tra le pagine, inizia il nostro viaggio, con gli scarponi pesanti, e lo zaino leggero, tra il Generoso e la Germania racconti e storie si intrecciano sciogliendosi come la neve al primo sole di primavera.
Come le è venuta l’idea per la realizzazione del suo libro?
Da circa una quindicina di anni partecipo all’animazione in casa di riposo Don Guanella di Castel San Pietro. Ho raccolto e lo faccio tutt’ora le testimonianze e i ricordi degli ospiti . Per sei o sette anni ho potuto ascoltare in particolare quelli di Agnese Manciana di Scudellate che già conoscevo prima . Fino a quando è rimasta presente fra di noi mi ha permesso di rendermi conto della ricchezza del suo mondo e del pezzo di storia che riguarda l’alta Valle di Muggio, il Generoso e Scudellate.
I testi sono stati presi da varie raccolte, le ha studiate tutte personalmente o ha avuto qualche indicazione e se si da chi?
I racconti di Agnese mi hanno convinto a mettere in cantiere tutto il libro, ovviamente completandolo con altri contenuti che riguardassero gli stessi ambienti e i medesimi luoghi. Ho rispolverato allora le note lasciatami da mia suocera Anita, nata sull’alpe del Caviano del patriziato di Castel San Pietro nel 1914. Anche per Lei e i suoi ricordi ho sentito quasi il dovere di riunirli in un libro anche per poterli trasmettere a figli , nipoti e parenti che l’hanno conosciuta Per la parte del libro dedicata al Parco delle Gole della Breggia da tempo avevo in mente una serie di racconti di fantasia e divulgazione , ma che potessero stimolare i lettori a visitare il parco e ad approfondirne i contenuti .
Ci sono due tipi di illustrazioni quella dei tre racconti della collana La Breggia racconta, fatti dagli allievi delle scuole elementari e medie di Chiasso mentre gli altri sono di Giulia Soeima, come mai questa scelta?
Pensionato da poco dalla scuola media di Chiasso nel 2000, e con ancora contatti e buoni rapporti con i colleghi, ho trovato la collaborazione di due docenti: una delle scuole elementari e l’altra docente di educazione visiva alle medie.Facendo lavorare le classi insieme , i grandi che aiutavano i piccoli , sono riuscite a far produrre dagli allievi un numero interessante di disegni . Tre anni scolastici per illustrare i tre racconti che abbiamo pubblicato per la scuola in edizione limitata e presentato ad allievi e genitori. Per impreziosire i racconti , una giovane artista di Castel San Pietro ha disegnato con una preziosa tecnica le sei immagini inserite dove il lettore si potrà ritrovare sui luoghi descritti.
Al centro di tutto c’è il Monte Generoso, quanto ha dato alla sua popolazione e magari dai racconti nei tempi passati c’è qualcosa che tolto?
La parte del libro che riporta alcuni brevi brani poetici fanno parte del mio bagaglio di emozioni raccolte nel tempo e nei luoghi magici del Generoso, della Valle e del parco della Gole della Breggia . Dell’ omonima fondazione sono stato il primo presidente a partire dagli anni ottanta e per vent’anni. Abbastanza perché il parco diventasse un poco parte della mia vita.
Tra le pagine si respira un’aria di vita genuina fatta di piccole cose, la spesa con il mulo, abitare in piccoli centri dove tutti si conoscono, ritrovi tradizionali e anche di fatica, che cosa manca ai giorni d’oggi secondo Lei?
Oggi difficilmente si possono trovare le situazioni descritte nei racconti ma vive sono ancora le testimonianze e i luoghi , con persone che intendono rivalorizzare tutti i valori ancora presenti con progetti ambiziosi di rilancio . Una prova evidente è il progetto di albergo diffuso del Generoso che interessa tutta la montagna con il centro di interesse a Scudellate .
Alla fine c’è un po’ di nostalgia nel congedarsi da parte sua dalla montagna e ritornare in pianura, che cosa le manca di più?
Perciò qualche spunto di nostalgia esiste, ma è accompagnato dalla volontà di portare la gente sui luoghi del passato trasmettendo a loro il sacro amore per la nostra montagna e per tutto quanto questa ci offre .
Germania e ritorno
Autore Casellini Orlando
isbn 978-88-8191-600-9