ostellino1Piero Ostellino, è un giornalista e un politologo di grande spessore, dal 1967 fino al 2015 ha scritto per il Corriere della Sera, dove ha ricoperto durante la sua lunga carriera vari incarichi, è stato corrispondente da Mosca dal 1973 al 1978, corrispondente da Pechino dal ’79 all’80, per poi divenire Direttore dal 1984 al 1987, indimenticabile editore della rubrica settimanale “Il dubbio”.

 

Dal Febbraio 2015, scrive per Il Giornale. Autore di libri, fondatore di riviste quali “Biblioteca della libertà”, fondatore nel 1963 del Centro di Ricerca e Documentazione Luigi Einaudi, di cui ad oggi è Presidente onorario. Una lunga carriera, ricca di premi e riconoscimenti importanti, una voce sempre indipendente dai poteri di turno. Incontrato a Zurigo, ospite dell’Asri, ha tenuto una conferenza dal titolo “L’attuale situazione politica in Italia”, ci ha rilasciato la seguente intervista:

 

Come vede l’attuale situazione politica in Italia?
È una strana democrazia, che vive di tasse e che ha stravolto il significato di democrazia liberale.

Come mai dove una lunga carriera al Corriere è passato a Il Giornale?

Credo che l’editore attuale, la Fiat, che comanda adesso non mi volesse più. Cosi me ne sono andato.


Come si trova a Il Giornale?
Per ora benissimo.


Secondo lei come considerano dall’estero la politica italiana ?

Ci considerano dei pasticcioni.


Pensa che Renzi possa cambiare il sistema?

Penso che Renzi sia il principe dei pasticcioni.


Vedo che non la convince…

Assolutamente no


Secondo lei chi potrebbe governare l'Italia, in momento storico così delicato tra crisi economica e minaccia del terrorismo sempre incombente?

Penso a dei grandi nomi che hanno fatto la storia dell'Italia del dopoguerra, come Einaudi, De Gasperi.

 

Come mai gli italiani s’interessano poco alla politica? Non se interessano poco, ma male. Applaudono l’ultimo che arriva purché gli racconti delle storie.


Siamo un po' un popolo di creduloni?

Ci piace credere quello che ci piace, se intendiamo che Renzi sia quello che risolverà i nostri problemi, anche se non è vero noi gli crediamo tutto li .

 

Come sta affrontando l ‘Italia l'emergenza degli sbarchi e la minaccia del terrorismo ? La affrontiamo male, perché non abbiamo trovato una politica per l’immigrazione, così arrivano ad ondate e noi non sappiamo che fare 

 

Lei pensa che sia solo un problema italiano?

E' un problema prevalentemente italiano, ma l’Europa non se ne interessa! 

 

Che cosa bisognerebbe fare per suscitare l’interesse e quindi un intervento concreto europeo? Prima si dovrebbe dare una politica dell'immigrazione, l’ Italia, e poi imporla, stipulare delle quote e non andare oltre, fare come fanno tanti altri stati . 

 

Quando si mettono delle quote si viene accusato di razzismo di menefreghismo ...

Chi considera le quote, una forma di razzismo, vuol dire che non ha capito cos'è la politica.

 

Come vede il panorama della stampa italiana? Io vedo una stampa di regime.

 

Ci sono giornali che meritano interesse? Sicuramente Il Foglio.

 

Come fa un lettore ad orientarsi tra le tante informazioni ?

Deve usare il cervello, se ce l’ ha. 

C'è un giornale, dove le piacerebbe lavorare ? Io fino a poche settimane fa ero al Corriere e stavo benissimo, però essendo io uno spirito libero non sono piaciuto all'editore nuovo .

 

C’è libertà di stampa in Italia? La libertà c’è, ma non ci sono gli uomini liberi .

 

Tra i giornali stranieri, quali consiglia una lettura ? L’Herald Tribune.

 

Lei pensa che in Italia si possa avere e fare una cultura politica?

Credo di no, infatti, non c'è. Forse le nuove generazioni, sempre che leggano qualche libro… ma non è quello che mi risulta.

 

Come mai gli italiani si sentono poco italiani?

Gli italiani sono fondamentalmente conformisti ! Quando c'era il fascismo Mussolini, si affacciava sul balcone di palazzo Venezia urlava al popolo " volete cannoni o burro ?", e il popolo rispondeva “cannoni”, io avrei gridato burro !

 

Quindi secondo Lei la storia non ci ha insegnato nulla? Non siamo cambiati per niente !

 

Negli anni com’è cambiato il modo di fare giornalismo ? In fondo è rimasto sempre lo stesso, a fare il servo sciocco del potere di turno .

 

Se dovesse cambiare mestiere che cosa le piacerebbe fare ? Penso solo questo…è quello che so fare . 

 

Tra i premi e i riconoscimenti che ha vinto, c’ è ne qualcuno che ha più importanza per Lei ? In sostanza ne ho avuti tanti, quasi tutti quindi difficile dirlo . 

 

Oggi i premi hanno ancora un valore?

Dipende dal premio e da chi lo riceve. Chi è bravo è difficile che vinca che si affermi io sono un eccezione!

 

Lei consiglierebbe ad un giovane di intraprendere la Sua carriera ? No non e' il momento giusto, è il momento della servitù' dove tutti diventano servi di qualcuno .

 

Per sradicare questa mentalità che cosa bisognerebbe fare ? Quello che ha detto D’ Azeglio dopo l’ unità d'Italia " fatta l Italia bisogna fare gli italiani " 

 

Quando gli italiani si sentono tali al giorno d’oggi ? Penso solo quando gioca la nazionale di calcio, ecco dove ci sentiamo italiani. 

 

Tra le figure politiche attuali, ne individua un paio che possano emergere e fare qualcosa di concreto ? No, non vedo attualmente . Io sono fermo ad Einaudi a De Gasperi ...difficile reggere il confronto !  

 

 

 

Prossime conferenze ASRI www.asri.ch

 

 

 

Opere

Il diplomatico, Firenze, Vallecchi, 1972.

Vivere in Russia, Milano, Rizzoli, 1977.

Vivere in Cina, Milano, Rizzoli, 1981.

In che cosa credono i russi?, Milano, Longanesi, 1982.

Mao Tse-tung, Milano, Fabbri, 1983.

I nuovi militari. Una radiografia delle Forze armate italiane, con Luigi Caligaris, Milano, Mondadori, 1983.

Cose viste e pensate, Milano, Rizzoli, 1985.

Gorbaciov e i suoi fratelli, a cura di, Bologna, Il Mulino, 1991.

Il dubbio. Politica e società in Italia nelle riflessioni di un liberale scomodo, Milano, Rizzoli, 2003.

Lo stato canaglia. Come la cattiva politica continua a soffocare l'Italia, Milano, Rizzoli, 2009.