allevi1Giovanni Allevi, ascolano di nascita, si diploma in pianoforte nel 1990, al conservatorio di Perugia e finisce gli studi di composizione al conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Nel 1998 si laurea anche in filosofia con una tesi dal titolo "Il vuoto nella Fisica contemporanea". A Milano inizia anche la sua carriera professionale di musicista, e grazie a Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, che pubblica la sua prima raccolta di musiche per solo pianoforte dal titolo 13 Dita. Da quell’album, l’ascesa del Maestro Allevi, non si è più fermata, affermatosi come uno dei migliori compositori italiani contemporanei, calca le scene dei più notevoli teatri del mondo, facendo ad ogni concerto il tutto esaurito. Incontrato in occasione del suo concerto a Zurigo sentite come si racconta:

- Ci spiega il titolo del suo ultimo lavoro “ Love”?

Nel mio ultimo lavoro Love voglio raccontare in musica tutte le sfaccettature dell'Amore, da quello romantico al Sacro, dalla disperazione all'amore più difficile da attuare, quello per noi stessi.

 

- Come definisce il suo stile di composizione?

Ogni mio brano nasce dal buio e cerca una luce. Sono un'anima tormentata, e la musica è la mia salvezza!

 

- Quali sono i Suoi maestri di riferimento?

Dopo aver affrontato tutti gli studi accademici, posso affermare che il più importante libro di Composizione è il mondo che mi circonda. 

 

- Dove trova ispirazione per scrivere i Suoi pezzi?

La musica raggiunge la mia mente senza preavviso anche nei momenti più impensabili: mentre faccio la spesa al supermercato o lavo i piatti. 

 

- Qual è stato il Suo primo pezzo e a che età ha iniziato a comporre?

Si intitola Japan e l'ho scritto a 17 anni. È stata una grande emozione suonarla molti anni dopo in Giappone. 

 

- La musica è una scelta o una vocazione?

 È assolutamente una vocazione, anzi, una necessità, quasi una dannazione. 

 

- Lei viaggia molto, in quale città si sente a Suo agio? C’è un teatro dove preferisce esibirsi?

È meraviglioso esibirsi ovunque ci siano dei cuori pronti ad accogliere la mia musica e a renderla viva con le proprie emozioni. 

 

- Che cosa Le da' l’incontro con il pubblico?

Il pubblico mi regala sempre un incredibile affetto. Dal suo applauso capisco che è valsa la pena percorrere una vita da sognatore, lontano dalle certezze, piena di sacrifici e tanta passione bruciante.  

 

- Con quale direttore d’orchestra le piacerebbe lavorare?

Con un direttore che ami affondare le dita nel presente.

 

- Che cosa sacrifica per la musica? (tempo per la famiglia o altro…)

Forse la mia spensieratezza, ma la gioia che mi dà la musica è più potente di qualunque stupefacente. 

 

- Che cosa le piace fare quando ha un po’ di tempo libero?

 Corro, almeno 10 chilometri al giorno. È una attività che mi aiuta a mantenere la concentrazione e a sciogliere le tensioni muscolari.

 

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Arena di Verona (Giovanni Allevi & All Stars Orchestra