Si intitola “Avanti! Ma non troppo. L’insospettabile vita di Edmondo De Amicis” il libro Giorgio Caponetti che narra in forma romanzata la vita dell’autore di Cuore ma anche di quello che, scrive Il Corriere della Sera, fu un viaggiatore inarrestabile che dai suoi viaggi trasse innumerevoli reportage, racconti, memoir, osservazioni di costume e riflessioni sociopolitiche.

“Lo scrittore visita la Spagna, inviato da ‘La Nazione’, trascorre quasi un anno in Olanda, parte per Londra e poi per l’Africa - si legge -. I suoi sono resoconti di fascinazioni, guarniti da commenti arguti o ironici". Per contro i suoi entusiasmi risorgimentali "fanno i conti con un Paese che affronta povertà e fame, emigrazione e rivolta. L’incontro di De Amicis con il socialismo di Filippo Turati e Anna Kuliscioff risale al 1891: Caponetti spiega che ‘più che di adesione si può parlare di conversione, perché lo fa con un fervore e un’esaltazione degni di un missionario’”. Importanti le pagine di questi anni, nei racconti In America e Sull’Oceano: “viaggiando sulle navi degli emigranti verso l’Argentina, De Amicis descrive un’umanità in fuga ‘dopo essersi dibattuta inutilmente, per anni, sotto l’artiglio della miseria’, la realtà devastata delle campagne italiane, la miseria dei ‘mondatori di riso della bassa Lombardia’ come dei contadini calabresi e pugliesi nei latifondi. Per De Amicis, è una rivelazione sconvolgente: ‘Mi pareva d’essere vissuto in un mondo a parte». Il suo impegno diventa politico, e «dove si crea il futuro di un popolo? Nella scuola’”. Se Cuore (1886) è il romanzo in cui la pietà laica di De Amicis è imbevuta di buoni sentimenti ed episodi edificanti, “Il romanzo di un maestro” (sempre del 1886, pubblicato da Treves solo nel 1890) è l’“anti- Cuore”, la denuncia dell’arretratezza culturale dell’Italia postunitaria.