Un filo tutto italiano lega fra loro personaggi come Vladimir Putin, George Bush, George Clooney, Robert De Niro, Michael Jordan e Michael Jackson, solo per citarne alcuni. Il legame è che hanno tutti indossato le scarpe di Artioli, un nome di eccellenza nella produzione di calzature che ha una rilevanza maggiore all’estero che non nel Belpaese, dove commercializza solo l'1% della sua produzione.

L’azienda che ha Tradate, in provincia di Varese, produce oltre a calzature, cinture, borse e valigie, piccole pelletterie, guanti di alta gamma che sono considerati dei veri oggetti d’arte tanto che, avendo una durata molto lunga nel tempo, possono essere ricondizionati più volte per appartenere anche a più generazioni. Capolavori di alta pelletteria che hanno fatto di questa azienda un rappresentante dell’eccellenza artigiana e manifatturiera nel made in Italy nel mondo, tanto da ricevere anche il World Fashion Award (l’equivalente del’ Oscar nella moda) per le sue scarpe. Questa realtà nasce con le prime calzature di Severino Artioli nel 1912 quando a Ferrara, sua città natale, comincia a lavorare in una bottega del suo primo maestro calzolaio. Alla fine della guerra, acquista un banchetto con tutti gli arnesi necessari e comincia a lavorare per proprio conto. Le calzature in quel periodo sono ancora tutte fatte a mano, su misura, e sono ancora rare le esperienze di industrializzazione della lavorazione della scarpa. Fra queste, nasce proprio a Ferrara una delle prime fabbriche di calzature pret à porter, la Zenith, che avvia la produzione con macchine di provenienza statunitense e Severino Artioli viene assunto da questo calzaturificio, cominciando una rapida scalata professionale.