Dopo il bel successo della scorsa stagione e una lunga tournée nazionale e internazionale di oltre 90 repliche, torna al LAC Eutopia, lavoro di Trickster-p coprodotto dal LAC che sarà allestito in Teatrostudio da sabato 15 a giovedì 20 aprile (doppia replica tutti i giorni ore 18 e ore 20). Un lavoro che esplora un diverso paradigma di ‘fare insieme’ attraverso un approccio ludico e multisensoriale.

Coniugando performance, installazione e game design, Eutopia rimette in discussione vecchi modelli biologici, ecologici e antropologici trasformando il teatro in un grande tavolo di azione attorno a cui spettatori e spettatrici sono invitati a partecipare attivamente ad una esperienza i cui esiti, sempre differenti, sono determinati dall’apporto di ognuno di loro. Un ‘gioco’ teatrale in cui gli spettatori – che vi partecipano in gruppi di 22 ed è consigliato a spettatori dai

10 anni – diventano i protagonisti di una macchina ludico-scenica che focalizza l’attenzione su problematiche ambientali. Guidati da Cristina Galbiati e Ilija Luginnbühl /Trickster-p, i partecipanti agiscono e si confrontano creando la macchina scenica, determinando lo sviluppo di un racconto che ci invita a riflettere su come fare sì che il pianeta possa trovare un equilibrio e che a tutte le specie sia data la possibilità di sopravvivere.

Martedì 18 aprile alle ore 20:30 la Sala Teatro del LAC ospita il concerto conclusivo della ventiquattresima stagione di 900presente del Conservatorio della Svizzera italiana; Songs of Wars I have seen, composto dal celebre musicista tedesco Heiner Goebbels, è un potente concerto scenico qui diretto dal Maestro Francesco Bossaglia in una rappresentazione che si avvale della regia di Fabrizio Rosso. Questo lavoro di Goebbels nasce dalla commissione ricevuta nel 2007 da parte del Southbank Centre per le due orchestre londinesi London Sinfonietta e Orchestra of the Age of Enlightenment, specializzate nel repertorio moderno l’una e antico l’altra. Goebbels trova uno spunto ideale nel libro di memorie della seconda guerra mondiale Wars I have Seen di Gertrude Stein, in cui la scrittrice americana racconta frammentarie esperienze private nella Francia occupata: piccoli spaccati di vita quotidiana, vissuti nel drammatico periodo della guerra, nella costante tensione e attesa verso un epilogo. Attraverso la forma chiusa e breve della canzone (da qui il titolo Songs), Heiner Goebbels crea un originale lavoro che mescola sonorità jazzistiche, ritmi ostinati di ascendenza rock e suoni campionati, inserendo al suo interno alcuni brani dalle musiche di scena scritte da Matthew Locke nel 1667 per La tempesta di Shakespeare.
In questo contesto poli-stilistico le musiciste donne dell’ensemble, sedute in una sorta di salotto ricomposto sulla scena, leggono le parole della Stein recitandole ciascuna nella sua lingua madre. Una nuova versione pensata per il LAC, in cui sentiremo recitare i testi oltre che in italiano e in inglese, in portoghese, finlandese, giapponese, sloveno, estone, russo e spagno