SALIS FUORI DAL CARCERE, VA AI DOMICILIARI A BUDAPEST
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- Redazione
Ilaria Salis è dal 23 maggio fuori dal carcere di massima sicurezza ungherese di Gyorslocsi per essere trasferita agli arresti domiciliari a Budapest, dopo che lo scorso 15 maggio una commissione di secondo grado del Tribunale ha accolto il ricorso presentato dai suoi legali e le ha concesso i domiciliari con il braccialetto elettronico, dietro il pagamento di una cauzione di 40.000 euro. L’attivista di Monza, maestra elementare di 39 anni, era stata arrestata l’11 febbraio del 2023 con l’accusa di aver aggredito due militanti che stavano partecipando alle manifestazioni del “Giorno dell’onore”, raduno che ogni anno celebra la resistenza dei militari nazisti tedeschi e dei loro alleati ungheresi durante l’assedio di Budapest.
Salis è accusata anche di far parte di un’associazione criminale. “Poterla abbracciare dopo così tanto sarà bellissimo”, aveva dichiarato in un’intervista a La Stampa Roberto Salis, padre di Ilaria, all’indomani della decisione del Tribunale. "Qualcuno nel nostro Paese sosteneva che certe cose si risolvono in silenzio. Invece con l’impegno di Roberto Salis e della sua famiglia, con la mobilitazione di molti parlamentari, con la decisione dell’Alleanza Verdi Sinistra di candidarla alle Europee il silenzio finalmente si è rotto, è diventato rumore e qualcosa si è mosso", aveva affermato, in un’intervista al Corriere della Sera sempre del 16 maggio, Nicola Fratoianni, di Alleanza Verdi Sinistra, che ha candidato Ilaria Salis al Parlamento europeo. Lo scorso aprile, infatti, Ilaria Salis ha accettato la proposta di candidatura alle Europee di Avs “per portare l'attenzione che mi avete mostrato anche alle altre persone che si trovano nella mia stessa situazione e trasformare questa mia sfortunata vicenda in qualcosa di costruttivo per la tutela dei diritti fondamentali”, aveva scritto lei stessa in una lettera dal carcere. A esprimere soddisfazione per la concessione degli arresti domiciliare, il 16 maggio, anche il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, parlando di una “splendida notizia”, così come il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale. Diverso, invece, l’atteggiamento di altri esponenti della maggioranza, tra cui il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri: “Capisco che il padre della Salis debba attrarre attenzione sulla figlia nella manovra elettorale che ha avviato con cinismo e spregiudicatezza. Ma potrebbe essere più educato nei confronti di istituzioni che si sono impegnate per la vicenda di sua figlia”, ha dichiarato in una nota del 16 maggio, augurando alla cittadina di Monza di “essere assolta e di rivedere il suo genere di militanza”. Dello stesso tenore Giovanni Maiorano (FdI), che aveva accusato Roberto Salis di “offendere le nostre intelligenze, oltre che le istituzioni”, aggiungendo: “strumentalizza politicamente un brutto fatto di cronaca, attaccando il governo, che si è ben capito, non gradisce. E con lui chi ha candidato la figlia alle Europee con il preciso ed unico scopo di guadagnarle l’immunità”.