GOVERNO: SANGIULIANO SI È DIMESSO, AL SUO POSTO C’E’ GIULI
- Details
- Redazione
Gennaro Sangiuliano si è dimesso il 6 settembre, al suo posto c’è Alessandro Giuli. Dopo giorni di polemiche, voci, gossip, preoccupazioni, la story che ha coinvolto
l’ormai ex ministro della Cultura e Maria Rosaria Boccia ha subito una brusca accelerazione nel pomeriggio, quando Sangiuliano (che fino al 6 mattina aveva continuato a lavorare, effettuando una perlustrazione all’Arco di Costantino, colpito dal recente alluvione romano) ha presentato alla premier Giorgia Meloni la lettera di dimissioni irrevocabili dall’incarico: il motivo, ufficialmente, quello di avere le mani libere per potersi difendere “in ogni sede” e dimostrare la propria “trasparenza e correttezza”.
La vacatio è durata un battito di ciglia: pochissimi minuti dopol’annuncio, una nota del Quirinale annunciava che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva già firmato il decreto con il quale, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, venivano accettate le dimissioni e veniva nominato ministro della cultura, Alessandro Giuli, anche lui giornalista come Sangiuliano, e proprio da Sangiuliano nominato alla fine del 2022 presidente della Fondazione MAXXI di Roma. “Caro Presidente, cara Giorgia, dopo aver a lungo meditato, in giornate dolorose e cariche di odio nei miei confronti da parte di un certo sistema politico mediatico, ho deciso di rassegnare in termini irrevocabili le mie dimissioni da Ministro della Cultura”, è l’abbrivio della lettera indirizzata a Meloni da Sangiuliano. “Ti ringrazio per avermi difeso con decisione, per aver già respinto una prima richiesta di dimissioni e per l'affetto che ancora una volta mi hai testimoniato. Ma ritengo necessario per le istituzioni e per me stesso di
rassegnare le dimissioni. Come hai ricordato di recente, stiamo facendo grandi cose, e lo dico come comunità politica e umana alla quale mi sento di appartenere”. Sangiuliano si dice “fiero dei risultati raggiunti sulle politiche culturali in questi quasi due anni di Governo, a partire dall'aver messo fine alla vergogna tutta italiana dei musei e dei siti culturali chiusi durante i periodi di ferie, aver incrementato in appena un anno il numero dei visitatori dei musei (più 22 per cento) e gli incassi degli stessi (più 33 per cento)”. E dopo aver ricordato tutti i progetti avviati (la riapertura di Palazzo Citterio a Milano), l'ex Albergo dei Poveri di Napoli, l'ampliamento degli Uffizi in altre sedi e l'investimento per la Biennale di Venezia, si dice “consapevole di aver toccato un nervo sensibile e di essermi attirato molte inimicizie avendo scelto di rivedere il sistema dei contributi al cinema ricercando più efficienza e meno sprechi”. Un lavoro che “non può essere macchiato e soprattutto fermato da questioni di gossip” anche se poi di fatto lo è stato. Sangiuliano però dice di aver bisogno “di tranquillità personale, di stare accanto a mia moglie che amo, ma soprattutto di avere le mani libere per agire in tutte le sedi legali contro chi mi ha procurato questo danno, a cominciare da un imminente esposto alla Procura della Repubblica, che intendo presentare”. “Qui è in gioco la mia onorabilità e giudico importante poter agire per dimostrare la mia assoluta trasparenza e correttezza, senza coinvolgere il Governo – conclude Sangiuliano - Mai un euro del Ministero è stato speso per attività improprie. L'ho detto e lo dimostrerò in ogni sede. Non solo. Andrò fino in fondo per verificare se alla vicenda abbiano concorso interessi diversi e agirò contro chi ha pubblicato fake news in questi giorni”.