SEGRE COMPIE 94 ANNI. MELONI: BALUARDO CONTRO L’ANTISEMITISMO
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- Redazione
"Testimone instancabile della memoria della Shoah e baluardo contro l'antisemitismo”. Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, definisce la senatrice a vita Liliana Segre, superstite e testimone attiva dell'Olocausto, che il 10 settembre ha compiuto 94 anni. Nata a Milano, nel 1938 a causa delle leggi razziali fasciste è costretta ad abbandonare la scuola elementare. A tredici anni viene arrestata e trasferita nel carcere di Varese, poi in quello di Como e infine a Milano. Nel 1944 viene deportata nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau con il padre e i nonni paterni, che muoiono nel campo di concentramento.
Viene liberata dall'Armata Rossa nel 1945. "A nome mio personale e del Senato della Repubblica esprimo i più sinceri auguri di buon compleanno alla Senatrice Liliana Segre. La sua costante testimonianza costituisce ogni giorno un esempio concreto di difesa dei valori di democrazia, tutela della libertà e salvaguardia dei diritti di ogni individuo" scrive sui social il presidente del Senato, Ignazio La Russa. "Desidero esprimere i miei migliori auguri di buon compleanno alla senatrice Liliana Segre. La sua storia è testimonianza costante e il suo contributo alla memoria continua a risvegliare le coscienze e ad alimentare la consapevolezza" afferma il Presidente della Camera, Lorenzo Fontana. Dal 15 aprile 2021 Liliana Segre è presidente della Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all'odio e alla violenza, confermata all'unanimità nell'attuale legislatura il 9 maggio 2023. Di altissimo profilo il suo intervento da presidente provvisorio del Senato, pronunciato nell'Aula di Palazzo Madama in apertura della prima seduta della XIX legislatura, il 13 ottobre 2022, come ad esempio il passaggio dedicato alle festività civili: "Le grandi nazioni dimostrano di essere tali anche riconoscendosi coralmente nelle festività civili, ritrovandosi affratellate attorno alle ricorrenze scolpite nel grande libro della storia patria. Perché non dovrebbe essere così anche per il popolo italiano? Perché mai dovrebbero essere vissute come date 'divisive', anziché con autentico spirito repubblicano, il 25 Aprile festa della Liberazione, il 1 Maggio festa del lavoro, il 2 Giugno festa della Repubblica? Anche su questo tema della piena condivisione delle feste nazionali, delle date che scandiscono un patto tra le generazioni, tra memoria e futuro, grande potrebbe essere il valore dell'esempio, di gesti nuovi e magari inattesi". Alla vigilia del 94esimo compleanno il suo intervento alla prima puntata del programma “Il cavallo e la torre”, condotto da Marco Damilano su Rai3: “Io penso che il fascismo non sia mai morto e che molti l'abbiano sempre molto rimpianto perché dava questo senso dell'importanza dell'italianità”. Poi la sua opinione sullo Ius Scholae: “Sono molto favorevole a dare la cittadinanza tramite la scuola perché la scuola è molto importante”.