La seconda missione di Samantha Cristoforetti, Minerva, è iniziata: l’astronauta italiana dell’Esa è arrivata con i suoi compagni sulla Stazione Spaziale Internazionale - ISS. L’attracco della capsula Freedom è avvenuto alle ore 01.37 il 28 aprile.
Ad accompagnare Samantha nel suo viaggio, i colleghi della Nasa Kjell Lindgren, Bob Hines e Jessica Watkins. Dopo l’apertura del portello che divide la Freedom dalla grande “casa cosmica”, il nuovo quartetto è stato ricevuto calorosamente da un nutrito “comitato di accoglienza”: ben sette tra astronauti Nasa ed Esa e cosmonauti della Roscosmos.


Otto anni dopo l’avvio della missione Futura di Asi, l’astronauta italiana torna nello spazio per trascorrere nel laboratorio orbitante circa cinque mesi e mezzo come protagonista della missione Minerva di Esa. AstroSamantha diventa così la prima donna europea al suo secondo volo nello spazio.
“L’esplorazione dello spazio, sia umana che robotica, rappresenta da sempre una delle punte di diamante del ruolo dell’Italia nelle attività spaziali internazionali. Gli astronauti sono, evidentemente, il simbolo più visibile di questa eccellenza italiana! — afferma il Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Giorgio Saccoccia — il ritorno di Samantha Cristoforetti quest’anno sulla Stazione Spaziale Internazionale, ottenuto attraverso le nostre negoziazioni con Esa degli scorsi anni, sottolinea anche simbolicamente l’importanza che da tempo il nostro Paese sta ponendo alle attività spaziali. In bocca al lupo e buon lavoro a Samantha per questa sua nuova, straordinaria avventura!”

Un ruolo di primaria importanza che l’Italia ricopre anche nei numerosi esperimenti scientifici a cui Samantha Cristoforetti prenderà parte in orbita: decine di ricerche che coprono diversi settori della medicina e della nutrizione, tra cui sei esperimenti dell’Agenzia Spaziale Italiana.
Di questi, tre sono stati portati con sé da AstroSamantha.
Il primo è Antioxidant Protection (Asi Prometeo), progetto di Asi che in orbita studierà le conseguenze dello stress ossidativo, ossia il danno cellulare determinato da un eccesso di radicali liberi e che rappresenta un fattore alla base di molti effetti deleteri del volo spaziale. Il progetto mira a elaborare strumenti terapeutici efficaci e sicuri a salvaguardia del sistema nervoso centrale, il bersaglio più critico dello stress ossidativo.
Sempre di Asi è il progetto Ovospace, finalizzato a indagare il ruolo della microgravità sulla maturazione e lo sviluppo delle cellule ovariche. L’assenza di gravità può compromettere, infatti, la funzione ovarica e lo sviluppo fisiologico degli esseri viventi. Studiare come l’ambiente spaziale influisce su questi aspetti diventa fondamentale in previsione di futuri programmi di insediamento umano e permanenze di lunga durata dello spazio profondo.
Il progetto Evoo di Asi è, invece, centrato sull’alimentazione equilibrata. Sulla Iss studierà come le condizioni ambientali spaziali impattano sulle caratteristiche fisico-chimiche, oltre che nutrizionali e microbiologiche, dell’olio extra vergine di oliva. Particolare focus sarà dato a come questo prodotto alimentare simbolo dell’Italia risponde alla microgravità e alle radiazioni.
Oltre ai tre progetti Asi, il bagaglio scientifico nazionale di AstroSamantha comprende anche il contributo italiano al progetto Esa Suture in space, che vede l’Università di Firenze come principal investigator. L'obiettivo è analizzare il processo di guarigione delle ferite in microgravità. Dalla preparazione del progetto è stata già sviluppata una nuova tecnica per allungare la sopravvivenza dei tessuti espiantati.
Durante la missione Minerva, Samantha Cristoforetti porterà avanti altri due esperimenti italiani attivi sulla Iss dal 2019 e già utilizzati dal collega Luca Parmitano durante la missione Esa Beyond. Gli esperimenti sono sempre finalizzati allo studio della salute umana nell’ambiente spaziale.
Il primo è Acoustic Diagnostics, esperimento Asi che ha l’obiettivo di valutare come lo stato di microgravità e il rumore a bordo della Iss possano costituire fattori di rischio per l’udito degli astronauti, con il fine di sviluppare contromisure necessarie per future missioni di lunga durata.
Il secondo è Nutriss, che ha come obiettivo quello di mantenere una composizione corporea ideale evitando l’aumento del rapporto massa grassa/massa magra dovuto all’inattività da microgravità.
L’esperimento Lidal, invece, sfiorerà solamente il lavoro in orbita di AstroSamantha: attivo fino al suo arrivo per poi riprendere come previsto dopo la ripartenza della Cristoforetti dalla Iss, l’esperimento fa parte del progetto Altea per la valutazione del rischio di radiazioni. L’obiettivo è sviluppare un rivelatore in grado di misurare tutta la radiazione cui sono sottoposti gli astronauti e conoscere così l'ambiente di radiazione a bordo della Iss.