L’Italia si riconferma un attore fondamentale per la ricerca spaziale. A fine luglio è stato infatti lanciato in orbita un “Payload” - un ‘carico utile’ di strumentazione scientifica - Made in Italy. Il payload italiano si chiama Hermes, e nasce da un progetto finanziato e coordinato dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e il cui responsabile scientifico è l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV); il carico è stato lanciato in quota tramite uno Zero Pressure Balloon presso la base spaziale di Esrange (Kiruna, Svezia) ad opera della Swedish Space Corporation (SSC).

Il lancio si inserisce nell’ambito del progetto europeo Hemera, nato con l’obiettivo di migliorare e coordinare le attività scientifiche volte alla creazione di una piattaforma tecnico-scientifica condivisa e interoperabile dove poter condurre esperimenti, a quote sub-orbitali, trasportati da palloni stratosferici. Nell’ambito del progetto sono state organizzate due call for proposals volte a selezionare i migliori esperimenti scientifici cui offrire la possibilità di un volo gratuito da pallone. I bandi hanno permesso di evidenziare la fervente attività e l’elevato valore delle proposte della comunità scientifica italiana, che ha partecipato con il maggior numero di proposte e, in proporzione, ha avuto il maggior numero di esperimenti selezionati.