La definizione anatomica delle varie (macro) aree cerebrali in cui avvengono i nostri processi cognitivi, iniziata fin dal’800 dalla scuola pavese e da personalità quali Paul Broca, ha già raggiunto un livello di dettaglio avanzato. Nel secolo scorso lo sviluppo delle micro e macro (neuro)immagini e della neurofisiologia cosiddetta ‘in vivo’, ‘real-time’, ha permesso di definire con dovizia di particolari alcuni circuiti composti da cellule nervose cerebrali, detti circuiti o reti neurali, che, ad esempio, sottendono l’attenzione o i processi mnemonici, guidano la pianificazione delle azioni e permettono di provare sensazioni o emozioni.

Tra i vari processi del pensare, quello della decisione rimane tra i più interessanti e tra i meno conosciuti. L’interesse nasce soprattutto dal fatto che sono circuiti coinvolti in tantissimi processi che hanno ricadute anche in ambiti diversi da quelli preminenti delle scienze della vita, non ultimo l’interesse dell’economia ‘comportamentale’ così come della psicologia e della pedagogia. Negli ultimi anni si è definito quali sono le aree cerebrali più coinvolte e importanti capaci di garantirci questo processo mentale; è invece poco conosciuto il contesto bio molecolare poiché non sappiamo ancora quali sono le cellule e le molecole che ci permettono di prendere una decisione.