Scoperto grazie all’intelligenza artificiale un nuovo superconduttore. Protagonisti dell’eccezionale risultato i ricercatori dell’Università di Firenze che hanno ideato e addestrato la rete neurale, testato le sue risposte e sperimentato le performance del materiale selezionato, il minerale monchetundraite, verificandone l’effettiva superconduttività. Lo riporta un articolo pubblicato dalla rivista Nature Computational Materials dove il team interdisciplinare coordinato dal professore Duccio Fanelli documenta come sia stato possibile ottimizzare quello che, con le usuali tecniche, sarebbe stato un percorso estremamente complesso e dispendioso.

“L’idea nasce dal lavoro di tesi di un nostro studente del corso di laurea magistrale in Scienze Fisiche e Astrofisiche, Claudio Pereti, primo firmatario dell’articolo- racconta Fanelli–. Abbiamo quindi addestrato una rete neurale valutandone l’affidabilità predittiva su diversi database, uno dei quali costituito da 207 materiali che un pool di esperti a livello mondiale aveva designato come possibili candidati e da cui, dopo lunghi e costosi esperimenti, era emerso un sottoinsieme limitato di effettivi superconduttori”. Il team ha proseguito la ricerca applicando l’algoritmo al catalogo dei minerali, per individuare potenziali candidati superconduttori, non ancora stati testati per via sperimentale. Il lavoro di squadra è proseguito poi nei laboratori di Roberta Sessoli, docente di Chimica dell’Ateneo fiorentino che, assieme ai colleghi dell’Università di Rennes, ha messo alla prova il minerale utilizzando tecniche di analisi sperimentale. “L’algoritmo ci aveva anche fornito una stima affidabile della temperatura critica, cioè la temperatura al di sotto della quale il materiale è effettivamente superconduttore – spiega la docente –, predizione che abbiamo confermato con misure magnetometriche”.