Monteverdi ballato all’Opernhaus di Zurigo
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- Chiara Marcon
Se un compositore italiano, come Monteverdi, incontra l’estro di un maestro italiano Riccardo Minasi e la genialità di un ballerino coreografo tedesco come Christian Spuck, nasce uno spettacolo che sicuramente rompe gli schemi dalle vecchie rappresentazioni abituali. Su uno sfondo grigio cupo, con vestiti dall’ocra all’argento i ballerini si muovono su un teatro vuoto, riempito dai loro corpi e dai loro movimenti e dalla musica.
Di grande impatto emotivo sicuramente, la scelta della centralità della scena, la sofferenza, l’amore, la gioia e tanti altri sentimenti si susseguono per due ore instancabili. La musica, stessa diventa teatrale con il più importante compositore italiano del primo Seicento. Gli amanti e le persone sole, gelose e arrabbiate entrano sul palco, lamentano la loro sofferenza e trasformano il loro essere più intimo verso l'esterno nella canzone. Mai prima d'ora il cantore era apparso in maniera così sensuale e struggente come nelle opere di Monteverdi, che sono tra le prime nella storia della musica, e nei suoi madrigali, in cui il passaggio dall'arte vocale polifonica del Rinascimento all'espressività prende il posto della singola voce umana accompagnata dalla musica. Monteverdi afferma un genere rappresentativo per i suoi madrigali, uno stile che veste di toni non solo la scenografia ma anche la gestuale-danza. Il più famoso dei suoi libri è l'ottavo e ultimo, che il compositore pubblicò sette anni prima della sua morte. Una raccolta di pezzi in cui riassume le sue evoluzioni stilistiche e il suo lavoro drammatico. La musica di questo ottavo lavoro è al centro della nuova serata di balletto di Christian Spuck, che, come nelle coreografie della Messa da Requiem di Verdi o della Winterreise di Schubert- Zender, riunisce in scena solisti vocali e il Balletto di Zurigo.
Avere a che fare con Monteverdi significa ricominciare da capo e tracciare la magia dell'inizio musicale-teatrale che sboccia nelle sue arie, nei movimenti di danza e nei madrigali. Come possono, ad esempio, nascere il movimento, la scena, la danza dal perduto Lamento della Ninfa, uno dei lamenti più famosi di Monteverdi? Quale espressione coreografica invita l'eccitazione tremolante espressiva de Il Combattimento di Tancredi e Clorinda, la lotta di una coppia ostile e insieme amorevole? In questa serata di balletto, Christian Spuck non cerca una storia che superi i mini-drammi di Monteverdi, ma trae energia dal potere del frammentario e dell'astrazione simile alla danza in uno spazio progettato dallo scenografo Rufus Didwiszus, che consente al teatro di iniziare tutto da capo dopo che il teatro è finito.
La scena resta aperta come le domande sull’amore…antico e moderno…l’amore è tormento, crudeltà, estasi, eccitazione, spasimo…tutto questo in una sera si può trovare in uno dei palchi più suggestivi di Zurigo, quello dell’Opera.
Fino al 26 febbraio a date alterne
Monteverdi:
Teatro musicale : Christian SpuckMusica di Claudio Monteverdi,Benedetto Ferrari, Biagio Marini, Tarquinio Merula,Francesco Rognoni e Giovanni Maria TrabaciPrima mondiale
Direzione musicale : violino solo Riccardo Minasi, Christoph Koncz (04, 06 feb) coreografia e produzione Christian Spuck scenografie Rufus Didwiszus costumi Emma Ryott design luci Martin Gebhardt drammaturgia Michael Küster, Claus Spahn
Soprano: Lauren Fagan- Luisa Kemeny
Mezzosoprano: Siena Light Miller
Contro tenore: Aryeh Nussbaum Cohen
Tenore Edgaras Montvidas- Antonio Gregorio
Basso: Brent Michael Smith
Orchestra: La Scintilla
Balletto di Zurigo e il Balletto giovanile