Massimo Rocchi calca da anni i teatri della svizzera, lasciata Cesena in gioventù, scelse la via del teatro che dopo il DAMS di Bologna, lo porto’ a Parigi nel 1982, assustette a “Moon Walker” di Michael Jackson, e pensò: “ il MIMO est morto. Evviva il Mimo.” La sua ricerca artistica non conosce un punto di arrivo, e dal muto, l’attore poliedrico passa alla parola.  Sul palco svizzero, non porta solo il tedesco, ma i vari dialetti cantonali, sempre con pungente ironia commentando le tradizioni ed usanze elvetico.

Per lui la Svizzera, è un palcoscenico continuo, nel suo spettacolo troviamo la vita quotidiana, la vicina curiosa che pur non conoscendola lei sa tutto di noi, le fisse tipiche degli svizzeri, la puntualità, la non gestualità e la “presunzione” di dover sempre insegnare qualcosa agli altri. 

La poetica portata sul palco a Zurigo, ieri sera, al teatro Hechplatz, ha fatto sorridere ed interagire il pubblico, che per due ore si è lasciato travolgere dalle lucide e spietate riflessioni, di Rocchi, sul mondo contemporaneo.  Rocchi parte con il mimo omaggiando la scuola francese, per poi passare alla politica, alla cultura sia Svizzera che dei paesi vicini.  Sorridendo pero’, Massimo Rocchi, ci fa davvero riflettere su come nel tempo molte cose siano cambiate nei vari paesi, ma solo in apparenza.

Il suo affetto verso la terra natale, c’è sempre in tutti i suoi spettacoli, non si dimentica da dove viene, l’infanzia con la nonna, le tradizioni italiane e l’opera, dove una volta il teatro era un punto di riferimento e di crescita culturale. Rocchi racconta in uno delle sue narrazioni, contenute in Carte Blanche, di quando da bambino, l’opera era un divertimento, libero, mentre adesso le tre ore passate seduti in religioso silenzio, con sceneggiature distanti dalla tradizione, ci portano quasi ad allontanarci dal teatro. 

Cosi come i passaporti, che non ci identificano, ma ci classificano, tante le sue acrobazie linguistiche , (tedesco/svizzero tedesco, francese, italiano) che  presentano aspetti sottili della vita, degli dei e di altre follie, nonché delle assurdità dell'esistenza umana.  Il suo “è ok e finito”, chiude sempre le grandi domande poste dall’attore sul palco…resta al pubblico cercarne poi la risposta.

Ieri sera a Zurigo, il pubblico l’ha accolto con un tutto esaurito. L’anno prossimo altre date non solo qui nel nostro cantone: 

 

 

https://www.massimorocchi.ch

https://theaterhechtplatz.ch/