Collaborazione, competenze, progetti, idee. Tanto fermento e voglia di fare. È l’aria che si respira intorno al Tavolo Tecnico sul Turismo delle radici promosso dalla Direzione Generale per gli italiani all’estero (DGIT) del Maeci che il 26 maggio si è riunito a Milano presso la sede della Regione Lombardia. Il Tavolo tecnico, istituito per la prima volta nel 2018, ha fornito anche questa volta l’opportunità di facilitare la discussione su di un tema di grande importanza per la promozione del Turismo in Italia tra rappresentanti del settore pubblico e privato che operano nell’ambito del turismo delle radici.

Scopo dell’incontro – ancora una volta – quello di favorire il confronto e lo scambio di buone pratiche per la creazione di un’offerta turistica ad hoc da proporre alle comunità di italiani nel mondo. Chi dice Turismo delle radici dice oggi un fenomeno in aumento in Italia. Dice un modello di attrazione turistica che interessa un bacino potenziale stimato tra i 60 e gli 80 milioni tra italiani residenti all’estero e italo-discendenti, desiderosi di ristabilire un contatto con il luogo di provenienza familiare e ritrovare un sentimento di appartenenza con i luoghi di origine. Il turismo delle radici, ovvero i viaggi di tutti coloro che hanno origini italiane e che desiderano recarsi in Italia per conoscere i luoghi da cui sono partiti i propri antenati, può avere un ruolo determinate per la ripresa di tutto il settore turistico nell’Italia post covid ed è un tema su cui la Farnesina guarda con interesse già dal 2018 e su cui ha deciso di investire. Dopo l’accordo che ha avviato ufficialmente il progetto all’interno del PNRR, da Milano arrivano le ultime novità: “Vogliamo presentare due persone che collaboreranno attivamente al Progetto, Marina Gabrielli che assume il ruolo di coordinatore nazionale del Progetto e Stella Romagnoli, responsabile della comunicazione e marketing. Insieme a loro saranno selezionati una serie di professionisti che saranno coordinatori di ogni regione” spiega in collegamento dalla Farnesina, il direttore generale per gli italiani all’estero del Maeci, Luigi Maria Vignali. “Siamo in una fase importante. Siamo partiti nel 2018. Ora il Tavolo Tecnico si è ampliato. E’ un momento di confronto importante che vorremmo organizzare due volte l'anno. Il progetto, anche grazie a questo V Tavolo Tecnico, entra nel vivo. L’anno del turismo delle Radici è il 2024 – continua Vignali - questo Progetto sarà lo strumento per riavvicinare i tanti italo discendenti al nostro Paese e sarà anche l’occasione per rilanciare l’attenzione verso quei luoghi di partenza esterni ai circuiti turistici tradizionali”. Vignali ha poi fatto sapere che presto il progetto avrà una app e un sito dedicato e che non mancherà “una grande campagna di comunicazione”. “Vediamo con molto favore la collaborazione con le Regioni: ne è un esempio la disponibilità della Regione Lombardia che ha ospitato la V Riunione del Tavolo Tecnico sul Turismo delle radici. Per noi è importante che il Tavolo Tecnico entri in contatto con gli enti locali, che non sono solo i destinatari finali ma i principali partner per la realizzazione del nostro progetto” ha spiegato a 9colonne Giovanni Maria De Vita, responsabile del progetto "Turismo delle radici" del ministero degli Affari esteri e della cooperazione. “Abbiamo avviato la costituzione del nostro team, la completeremo con l’individuazione dei coordinatori regionali e successivamente – speriamo entro settembre - di avere a disposizione i primi operatori del programma che lavoreranno sui territori con tutti i soggetti che sono interessati” ha aggiunto De Vita. Ad aprire i lavori del Tavolo è stato il sottosegretario alla Presidenza di Regione Lombardia per i rapporti con le Delegazioni Internazionali, Alan Rizzi: “E’ tempo di rilanciare il made in Italy e anche il made in Lombardy. Abbiamo nel mondo la migliore rappresentanza diplomatica e dobbiamo valorizzarla sempre di più- ha aggiunto il sottosegretario che a proposito del Turismo delle radici ha sottolineato: - si deve necessariamente sostenere il turismo e valorizzare le Associazioni dei connazionali che lavorano all’estero”. “La Regione – ha spiegato Rizzi - garantirà il suo supporto a tutte le attività di promozione del progetto”. “La Farnesina negli ultimi anni ha realizzato una serie di azioni volte a dare impulso e realizzare il turismo delle radici, in particolare con questo Progetto che vuole richiamare i connazionali residenti fuori verso l’Italia”, ha invece evidenziato il sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova intervenendo da remoto ai lavori del Tavolo. “Vogliamo indirizzare il turismo verso quelle aree interne e verso quei luoghi normalmente fuori dai percorsi turistici conosciuti”. “Il 2024 sarà l’anno delle Radici italiane”, sottolinea ancora Della Vedova auspicando che anche “altre Regioni, oltre la Lombardia si attivino per la realizzazione del Progetto”. Per la prima volta su proposta della Regione Lombardia, la riunione annuale del Tavolo Tecnico di coordinamento sul Turismo delle radici, promosso dalla Direzione Generale per gli italiani all’estero (DGIT) in collaborazione con Enit, Asmef e Raiz Italiana si è svolta a Milano. All’incontro sono intervenuti anche Stefano Bruno Galli, assessore all'Autonomia e Cultura della Regione Lombardia e Paola Negroni, direttore di Turismo Marketing territoriale e Moda della Regione. È stata inoltre la prima volta che il tavolo tecnico si è riunito in una regione italiana ed è stata “la prima volta” in veste di coordinatrice nazionale del progetto per Marina Gabrielli: “Sono onorata di aver ricevuto questo incarico, in molti mi conoscono come socia fondatrice e presidente dell’Associazione Raiz Italiana. Qualche anno fa in pochi pensavano che il progetto sul turismo delle radici potesse diventare realtà ma il momento è arrivato. Immagino questo progetto come un progetto corale: guidati dalla Farnesina le Regioni, i Comuni, le imprese culturali e turistiche, i singoli professionisti, le Associazioni, le istituzioni italiane all’estero: tutti potranno portare avanti questa ‘missione’. Partiremo sicuramente dalla creazione di un’offerta turistica sui territori per poi continuare con la promozione del progetto e arrivare, infine, tutti preparati al 2024: anno delle radici Italiane. Abbiamo bisogno però del supporto e della collaborazione di tutti. È un progetto di tutti”.