ROCCHETTA A VOLTURNO, TRA LE GROTTE ANTICHE DEL MOLISE
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Rocchetta a Volturno rappresenta la provincia d'Isernia più antica, dove si trova il sito del paleolitico medio noto come Grotta Reali, che custodisce testimonianze del passato fino a 50-40mila anni fa, come risulta dai reperti rinvenuti proprio lì, tra manufatti in selce, frammenti di ossa e testimonianze dell'uso del fuoco.
Tutti reperti lasciati dai gruppi neandertaliani che abitavano l'area delle grotte nelle vicinanze delle sorgenti del Volturno. Le strutture murarie rinvenute sulla sommità del borgo, invece, facevano parte di una fortificazione risalente a non prima del XII secolo ed esistente almeno fino al XIV. Oggi è uno dei tanti paesi fortificati del Molise che nel Novecento si è spopolato a causa dell'emigrazione, un fenomeno che ha portato all'abbandono delle campagne e delle attività artigianali. Di grande bellezza è l'imponente castello, a guardia della vallata sul picco calcareo del borgo, attualmente preda di incuria e abbandono. Lungo il sentiero che sale al castello, dove il borgo si aggrappa alle pendici meridionali dello sperone che ospita il maestoso edificio, si sviluppano le case dal fascino antico, che incorporano elementi scultorei del passato. In fondo al sentiero, invece, appoggiata alla chiesa dell'Assunta, si apre la porta di accesso al paese, la Porta di Sotto, provvista dei beccatelli che sostenevano un tempo l'apparato a sporgere di difesa. Oltre alla Badia di San Vincenzo del 703, nata sotto la protezione del ducato longobardo di Benevento, vale la pena visitare la chiesa di Santa Maria alle Grotte sorta su grotte naturali tra XII o XIII secolo, unico edificio rimasto di un più ampio complesso monastico benedettino. Legata ai riti arcaici della Madre Terra e all'idea del ventre di Maria, come molti culti agropastorali del Mezzogiorno, la grotta nei pressi della chiesa sembra essere stato un luogo privilegiato per le ierofanie mariane. Sono da vedere anche l'Acquedotto augusteo di circa trenta chilometri, l'area della sorgente Capo Volturno, il Museo internazionale delle guerre mondiali e gli alberi secolari che adornano la campagna circostante. Ma Rocchetta vuol dire anche cultura: da una parte ci sono le grandi personalità che hanno intrecciato le loro vite con il borgo (la visita di Escher nel 1922, le azioni di Guttuso come staffetta partigiana, il film "I Magi Randagi" del 1996 diretto da Sergio Citti e girato a Rocchetta, la morte drammatica di Giaime Pintor), dall'altra i piatti della tradizione contadina, come "Cacaruozze", verdure sott'olio o sott'aceto, maccheroni con la mollica, scapece di alici, stufato con sellero e frattaglie e melograno. Ma il vertice delle radici culturali locali è il Carnevale della frazione di Castelnuovo al Volturno, dominato dalle maschere dello stregone "Maone", delle temibili "janare", succhiatrici di bambini e dell'uomo-cervo "Gl' Cierv". Il tutto accompagnato dagli zampognari, tradizione musicale immancabile che ricorderà a tutti i viaggiatori di passaggio l'importanza di tramandare le tradizioni.
COME ARRIVARE: L'aeroporto più vicino è quello di Napoli (105 km). La stazione ferroviaria di riferimento è quella di Isernia (20 km), dalla quale si prosegue in bus. In automobile da nord: A1 Milano-Napoli, uscire a San Vittore, SS 6 in direzione Venafro, SS 158 per Roccaraso/Pescara, continuare fino al bivio di Cerro al Volturno, svoltare a sinistra per Rocchetta a Volturno; in automobile da sud: A1 Milano-Napoli, uscire a Caianello, SS 85 in direzione Venafro, SS 158 per Roccaraso/Pescara, continuare al bivio di Cerro al Volturno, svoltare per Rocchetta a Volturno.
ALTRI LUOGHI DA VISITARE: Da vedere il borgo di Venafro con il suo Castello Pandone. Rocchetta a Volturno è perfetta per esplorare il Parco Nazionale D'Abruzzo, Lazio e Molise.