Caltabellotta, nel libero consorzio comunale di Agrigento, stupisce con i suoi panorami mozzafiato e la bellezza dei Monti Sicani sempre all'orizzonte, in un territorio che va dal fiume Belice al fiume Platani. La sua posizione strategica ha reso questa cittadina montana una protagonista della storia siciliana: non a caso ospitò nel 1302 la firma del trattato di pace tra Carlo di Valois e Federico II d'Aragona che sancì la fine dei Vespri Siciliani.

La visita inizia con il Castello di Sibilla di Medania, di epoca normanna ma edificato sul preesistente impianto di fortilizio arabo, e prosegue con gli affascinanti siti archeologici presenti a Caltabellotta, ovvero Necropoli Sicana, Grotte di San Cono, Altare sacrificale del Dio Kronos e Necropoli di Contrada San Marco. Molto numerose le architetture religiose, le cui principali sono: la Basilica cattedrale di Maria Santissima Assunta, realizzata dai normanni nell'XI secolo; la Chiesa e Monastero di San Pellegrino, realizzati su impianti preesistenti nel 1721; la Chiesa del Carmine, preesistente già al 1575; la Chiesa dei Cappuccini, realizzata nel XVII secolo; la Chiesa della Pietà realizzata in parte nella roccia, di epoca bizantina; la Chiesa dell'Itria del XVI secolo, ex Anime Purganti; la Badia, monastero dell'Ordine benedettino derivato dalla Congregazione di Santa Maria di Valverde. Della Chiesa di Santa Maria del fervore, invece, rimane conservata una porzione di mosaico databile tra il V e il VI secolo. In conclusione della visita, vale la pena visitare il Museo Civico di Palazzo della Signoria, che ospita una mostra permanente di opere dello scultore Salvatore Rizzuti, originario proprio del borgo siciliano. Dopo aver ammirato i numerosi edifici d'interesse turistico, il passo successivo è la scoperta delle radici culturali locali, fatte di specialità culinarie ed eventi tradizionali. Per quanto riguarda la cucina tipica, essa è legata alle feste di Pasqua e Natale. A Pasqua non c'è casa o ristorante in cui non si prepari la "froscia", una pietanza a base di uova, alla quale si aggiunge pane, formaggio grattugiato, ricotta, latte, asparagi fritti, sale, pepe e l'indispensabile melissa, un'erba aromatica molto simile alla menta. Dicembre, invece, è il mese dei "cuddureddi", dolci ripieni di confettura di fichi. Di particolare importanza anche l'olio d'oliva di Caltabellotta, famoso fin da tempi remoti per le sue peculiari caratteristiche organolettiche. Viene spremuto da una particolare varietà di oliva autoctona, la Buscionetta, appartenente alla coltivazione Biancolilla. Nel caso delle feste, gran parte degli appuntamenti annuali sono di matrice religiosa. La festa più sentita è quella dedicata al santo patrono, San Pellegrino, celebrato ogni 18 agosto con una fiera del bestiame. Segue la festa di San Giuseppe ogni 19 marzo, con relativa processione lungo le principali vie del paese, partendo dalla Chiesa del Carmine e toccando i quartieri del borgo. Da menzionare anche la festa di Santa Rita il 22 maggio, il presepe vivente nel periodo natalizio e la festa di "Li fimmini" a fine marzo dedicata a SS. Crocifisso Dio Vivo e Maria SS. dei Miracoli in ricordo di una pioggia ritenuta miracolosa avvenuta nel 1957. Non resta che raggiungere Caltabellotta e scoprirne il fascino.

COME ARRIVARE: L'aeroporto di riferimento è quello di Trapani (113 km), mentre la stazione ferroviaria è quella di Castelvetrano. In automobile da Messina (raggiunta con un traghetto da Villa San Giovanni): prendere A20/E90, seguire A18 e A19/E932 in direzione di Ponte Valle del Salso/SS 640 a Villarosa, continuare su SS 640 fino a Caltabellotta.

ALTRI LUOGHI DA VISITARE: Sulla costa è imperdibile l'area della Riserva Naturale di Capo San Marco. Da vedere anche Palmento Greco e Fortino di Mazzallakkar nei pressi del Lago Arancio.

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