Cittadina gallurese attorno alla quale è nata la Costa Smeralda, in provincia di Sassari, Arzachena è un'imperdibile perla sarda. Nel suo territorio, infatti, si trova Porto Cervo, gioiello turistico e luogo di vacanza più esclusivo della Sardegna. Inoltre, contribuiscono al fascino del borgo l'estrazione del granito, tratto distintivo delle architetture del centro storico, e le rinomate cantine vitivinicole che caratterizzano le campagne circostanti. Sorta in un territorio abitato fin dal periodo prenuragico e nuragico, la cittadina si trova in un'area conosciuta in epoca romana come "Turibulum", per via della grande roccia a forma di fungo oggi chiamata "monte col cappello".

L'attuale cittadina, invece, venne edificata a partire dal 1716 per volontà del re di Sardegna Carlo Emanuele III per incentivare il ripopolamento del territorio, sulla base di un primo nucleo di case del XVII secolo costruite intorno alla Chiesa di Santa Maria. Il risultato a distanza di secoli è un paese vivo e colorato, tra piazze e facciate di granito rosa e pietra bianca, scorci fioriti e spazi verdi costellati di boutique artigianali. Ma sono le numerose bellezze della natura a catturare l'attenzione: Capo Ferro, Cala Granu, Grande Pevero, le isole di Li Nibani, Piccolo Pevero, la baia di Romazzino, la spiaggia del principe, La Celvia, Cala di Volpe, Cala Capriccioli, le isolette del parco dell’arcipelago della Maddalena di Soffi, delle Camere e di Mortorio, La Suareddha, le distese "setose" di Tanca Manna e la splendida Ea Bianca (o cala dei ginepri). Di particolare rilievo anche i siti archeologici nel territorio circostante. Il sito più antico e famoso è la necropoli di Li Muri (fine IV millennio a.C.), detta delle "tombe a circolo". Tra le testimonianze dell’età del Bronzo spicca il nuraghe Albucciu, circondato dai resti di un villaggio e vicino alla tomba Moru. Nei pressi si erge anche il tempietto di Malchittu, luogo di cerimonie rituali. Imperdibile è La Prisgiona nella valle di Capichera, con nuraghe trilobato e villaggio di circa cento capanne. Concludono il tour archeologico due tombe di Giganti, la tomba di Coddu vecchiu con una stele alta quattro metri e la celebre tomba di Li Lolghi, interamente in granito. Menzione speciale per il Museo etnografico e mineralogico di recente costruzione, che ospita numerosi minerali e fossili (per un totale di 15.000 pezzi) acquistati dal Comune da prestigiose collezioni private e un Centro di documentazione territoriale della scienza della terra e dell'uomo. Per quanto riguarda le radici culturali locali, perfetti per gli emigrati di ritorno interessati alle tradizioni della propria terra, va citata la festa principale del borgo, ovvero quella patronale dedicata a Santa Maria della Neve (15-18 settembre), momento perfetto per assaggiare i piatti tipici della gastronomia arzachenese, legata alla tradizione contadina. La sua cucina, infatti, è fatta di primi piatti come la "suppa gadduresa" con fette di pane nel brodo di carne, formaggio ed erbe aromatiche, o "Li chjiusòni", gli gnocchi galluresi, secondi piatti come la "rivea", coratella di agnello o capretto allo spiedo, o "Lu casgiu furriatu" ossia formaggio fuso condito con miele o zucchero, e dolci come "Lu pani e sabba", tipico per Ognissanti e preparato mescolando all'impasto di uova e farina del mosto d'uva cotto. In conclusione, non resta che bere un calice di Vermentino di Gallura DOCG, pregiato vino bianco caratteristico del nord Sardegna.

COME ARRIVARE: L'aeroporto e la stazione ferroviaria di riferimento sono quelle di Olbia (rispettivamente a 22 e 20 km). In automobile da Olbia (raggiunta con un traghetto da Civitavecchia): seguire E840 fino a Banchina Isola Bianca, guidare in direzione di SS 125 Orientale Sarda ad Arzachena.