Lucito, piccolo gioiello in provincia di Campobasso, è un borgo immerso in una valle punteggiata di ulivi e querce che si estende fino alle rive del fiume Biferno. Posto in una zona collinare che offre un ottimo panorama, il nome Lucito sembra derivare dall'antico termine "lucus", che indicava un bosco consacrato alla divinità, o da "saliceto", anticamente noto come "sauceto". Le sue origini, invece, risalgono probabilmente al periodo longobardo, quando pastori e agricoltori, in fuga dalle invasioni, trovarono rifugio nelle caverne delle colline dell'area. Per entrare nell'antico borgo, si passava per la "Porta Maggiore", vicino al Palazzo Marchesale, mentre le alte case fungevano da bastioni.

A dominare il paese oggi è il maestoso Palazzo Capecelatro, risalente al Medioevo e ampliato nel corso dei secoli. Successivamente, la visita prosegue con altri edifici di rilevanza storica, come il Palazzo De Rubertis, costruito nella prima metà del XVII secolo, e la Cappella di S. Gennaro, fondata nel 1731. Tante le architetture religiose, tra le quali spiccano: la Chiesa dell’Immacolata Concezione, la Cappella di S. Rocco e la Cappella di S. Nicola, che custodisce le statue di S. Nicola di Bari e S. Agnese. Ma la vera perla del borgo è la Chiesa di San Nicola di Bari, chiesa madre dalle origini incerte. Oltre ai monumenti e alle architetture religiose, a Lucito è possibile esplorare il tratturo Celano-Foggia, antica via di transumanza, le suggestive Porta da Piedi e Porta Maggiore, e i ruderi dell'Eremo di S. Angelo Altissimo. Al termine della visita, rimangono da scoprire le radici culturali locali, perfette anche per emigrati di ritorno interessati ad approfondire le tradizioni della propria terra. La manifestazione più sentita è il “Majje Dde Le Defenze”, ovvero il primaverile Maggio della Defensa, durante il quale un uomo indossa una struttura metallica rivestita di fiori e piante in onore alla rinascita della primavera e per un raccolto fruttuoso. Tra gli eventi attesi dagli abitanti del borgo, poi, ci sono: San Giuseppe il 19 marzo, con relativo pranzo composto da tredici pietanze; il patrono San Nicola l'11 e 12 maggio, con una suggestiva fiaccolata; San Rocco il 16 agosto, con messa solenne e processione; il Palio dei borghi lucitesi, ad agosto, in cui le 4 contrade del paese (Civetta, Falco, Lepre e Volpe) si sfidano per la conquista di un gonfalone. Per quanto riguarda, invece, la tradizione gastronomica, i piatti tipici sono l’agnello con uova e formaggio e la "z’ppetta" (minestra di pomodori, peperoni, salsiccia e uova). Lucito, con i suoi luoghi affascinanti e la natura incontaminata, è dunque un itinerario che permette di spaziare dalla cultura all'arte, dalla storia ai paesaggi, regalando il meglio che il Molise ha da offrire.

COME ARRIVARE: L’aeroporto di riferimento è a Pescara (88 km), mentre la stazione ferroviaria è a Campobasso (20 km). In automobile da Roma: prendere A24 e A1/E45 in direzione di SS 430 a San Cesario, prendere l'uscita S. Vittore, prendere SS 6 Diramazione Via Casilina, SS 85 Venafrana, Strada Statale 17 e Strada Statale 647 Fondo Valle del Biferno/SS 647 in direzione di SS 157 a Lucito.

ALTRI LUOGHI DA VISITARE: Da vedere il centro storico di Campobasso. Tra i borghi nelle vicinanze, invece, sono da visitare Oratino, Bagnoli del Trigno e Guardialfiera.

https://www.visitmolise.eu/fr/scheda-localita/-/d/dms/1490279/lucito