ABRUZZO: PACENTRO, UN BORGO SOSPESO NEL TEMPO NEL CUORE D’ABRUZZO
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- Redazione
Pacentro è uno di quei borghi che sembrano raccontare, a ogni passo, storie di tempi remoti, leggende e tradizioni mai sopite. Adagiato ai piedi del Monte Morrone, nel cuore del Parco Nazionale della Maiella, è una gemma incastonata tra le montagne, con un passato che intreccia storia e mito.
Le sue origini affondano in un tempo lontano, forse d’epoca latina, come suggeriscono i reperti archeologici trovati nei dintorni, ma il fascino della leggenda che lo vuole fondato dall’eroe troiano Pacinus dona un’aura epica al suo nome. Il borgo è un microcosmo di meraviglie che invita alla scoperta. Il Castello dei Caldora domina dall’alto, simbolo della sua storia millenaria. Edificato nel X secolo come presidio difensivo della Valle Peligna, ha subito trasformazioni significative nel corso dei secoli. Le torri, un tempo semplici strumenti di difesa, sono state impreziosite da eleganti merlature e decorazioni, diventando elementi di straordinaria bellezza architettonica. Il castello, insieme a quelli di Pettorano, Introdacqua e altre località circostanti, era parte di un sistema difensivo strategico, che oggi è testimonianza silenziosa di un passato fatto di battaglie e conquiste. Passeggiando per le stradine acciottolate di Pacentro, si incontrano angoli suggestivi e tracce del vissuto quotidiano di un tempo. I Canaje, l’antico lavatoio pubblico, raccontano le storie delle donne che si riunivano attorno alle lastre di pietra per lavare i panni e scambiarsi racconti. La Preta tonna, con la sua forma scavata, porta invece alla luce una tradizione più dura: quella della pubblica umiliazione per i debitori insolventi. L’antica chiesa Madre, con la sua facciata cinquecentesca e il campanile maestoso, rappresenta un altro punto focale del borgo. Il suo interno riccamente decorato è un tributo all’arte sacra, con la volta ornata di stucchi e un portale ligneo intagliato che è opera di maestri locali. Non meno affascinante è la chiesa di San Marcello, la più antica del paese, che conserva preziosi affreschi e un portale ligneo del XVII secolo. Oltre alle sue chiese e ai suoi palazzi, Pacentro sorprende per i suoi scorci pittoreschi, come quelli di via del Castello o Porta della Rapa, e per l’atmosfera che di notte diventa quasi irreale, con le luci soffuse che creano ombre misteriose sulle antiche pietre. Poco distante dal borgo, la grotta di Colle Nusca custodisce pitture rupestri, un richiamo a epoche preistoriche in cui l’uomo tracciava sulle pareti scene di caccia con archi e frecce. La natura che circonda Pacentro è un invito costante all’esplorazione. Con un’altitudine che varia dai 430 ai quasi 2800 metri del Monte Amaro, il territorio offre paesaggi incredibilmente variegati. I boschi, dove il faggio regna sovrano insieme a querce, aceri e carpini, sono popolati da una fauna ricca e sfuggente: volpi, donnole, rapaci e persino qualche lupo. Le passeggiate conducono a luoghi incantevoli, come la cascata del Vallone e il passo San Leonardo, dove la natura regala panorami mozzafiato e un silenzio rigenerante. La cucina di Pacentro, semplice ma autentica, è un riflesso perfetto della vita del borgo. Le ricette tradizionali, tramandate di generazione in generazione, esaltano i sapori genuini dei prodotti locali. I maccheroni alla chitarra, la pecora bollita *all’u cuttur*, gli gnocchi con sugo di pecora e la polta, un piatto contadino fatto con ingredienti poveri ma saporiti, raccontano il legame profondo con il territorio e le sue risorse. Pacentro è molto più di un semplice borgo: è un viaggio nel tempo, un luogo dove ogni pietra, ogni angolo, ogni sapore custodisce una storia. Immerso nella natura straordinaria della Maiella e protetto dai suoi boschi, offre a chi lo visita un’esperienza fatta di autenticità, cultura e bellezza. Una visita qui non è solo un’escursione, ma un’immersione in un mondo che resiste al passare del tempo, accogliendo chiunque con il calore delle sue tradizioni e la forza della sua identità.
COME ARRIVARE: n auto provenendo dall’Aquila bisogna percorrere la A25 fino all’uscita Pratola Peligna-Sulmona per poi proseguire lungo la SS17 direzione Sulmona. Da Roma, invece, è necessario percorrere la A25 in direzione Pescara fino all’uscita Pratola Peligna-Sulmona e poi proseguire sempre sulla SS 17. Chi vuole raggiungere la città con i mezzi pubblici può arrivare sino alla stazione ferroviaria di Sulmona e una volta lì è necessario prendere uno degli autobus che collegano le due città oppure servirsi di un comodo taxi. L’aeroporto più vicino è quello di Pescara.
ALTRI LUOGHI DA VISITARE: Pacentro è la meta ideale anche per gli amanti della natura dato che da qui si snodano diversi itinerari e sentieri immersi nel verde della natura. All’interno del territorio comunale, inoltre, si trova anche il Monte Amaro, che con i suoi 2800 metri d’altitudine è la vetta più alta della Majella.