SICILIA: LICATA, TRA REPERTI ARCHEOLOGICI E TRADIZIONI DEL PASSATO
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- Redazione
Licata, parte del Libero consorzio comunale di Agrigento, è una cittadina che offre un territorio di 24 km lungo la costa meridionale della Sicilia, caratterizzato dalla presenza del fiume Salso che ha dato origine a una pianura alluvionale, detta la Piana. Il centro abitato si trova al limite occidentale del Golfo di Gela, a ridosso di una collina detta la Montagna, in una zona abitata già anticamente. La presenza umana, infatti, risale al Neolitico, ed è documentata anche quella dei Fenici, che vi mercanteggiarono tra il XII e l'VIII secolo a.C., e dei Romani.
Non a caso il mare ha spesso restituito tesori: dalle ancore delle antiche navi romane e bizantine (le quali ricordano che il mare di Licata fu teatro di una famosa battaglia navale tra Romani e Cartaginesi), fino alle testimonianze risalenti allo sbarco degli Alleati, che avvenne proprio sulla costa di Licata. Alcuni di questi reperti si trovano attualmente nel chiostro di Sant’Angelo, oggi Museo del Mare, e nell’ex convento cistercense di S. Maria del Soccorso, o Badia, dove c’è il Museo di Archeologia. Oggi Licata è una località balneare ricca di testimonianze storiche e bellezze naturali, a partire da Castel Sant’Angelo, in origine una torre di fuoco aragonese, che domina la cittadina da un promontorio. Seguono gli scavi archeologici e persino alcune tipiche case del periodo ellenistico che è possibile ammirare nel luogo in cui un tempo sorgeva l’antica città, identificata come Finziade. Da vedere anche la Chiesa di Santa Maria La Nova, dove si trova la Cappella del Cristo Nero, completamente ricoperta da pannelli di legno intarsiati e decorati in oro. E ancora la chiesa che si trova all’interno della grotta di San Calogero, la Chiesa di San Domenico (che conserva due tele del famoso pittore fiorentino Filippo Paladini) e la basilica medievale benedettina di Santa Maria La Vetere. Da visitare, poi, i sotterranei di un antico castello medievale, per un periodo usati come rifugio antiaereo, il pozzo di Grangela, un progetto di approvvigionamento idrico di epoca ellenica, e i tanti edifici Liberty come il Municipio e il piccolo Teatro Re. Di particolare interesse anche le radici culturali, soprattutto per gli emigrati di ritorno interessati ad approfondire le proprie radici culturali. Tra gli eventi, spiccano: la Settimana Santa, in particolare il Venerdì Santo (durante il quale si preparano dei pani speciali chiamati “muffuletti”); la ricorrenza dell’Addolorata di Sant'Agostino il venerdì prima della Domenica delle Palme; Sant'Angelo e la Festa di Maggio. Per quanto riguarda la tradizione enogastronomica, tra le specialità tipiche del luogo sono imperdibili pesce fresco, arancini, pasticcini di ricotta, vini robusti e la “fauzza” o “fuazza”, ovvero una pizza spessa preparata con impasto da farina rimacinato e condita con sarde salate, pomodoro “buttiglieddu”, aglio, olive nere, olio d'oliva, origano e pecorino. Licata è pronta ad accogliere tutti con bellezze, colori e sapori della Sicilia.
COME ARRIVARE: L’aeroporto di riferimento è a Catania, mentre la stazione ferroviaria di riferimento è ad Agrigento (39 km). In automobile da Messina (raggiunta con un traghetto da Villa San Giovanni): prendere A20/E90, seguire A18 e A19/E932 in direzione di Ponte Valle del Salso/SS 640 a Villarosa, seguire SS 626 e SS 115 Sud Occidentale Sicula/SS 115 in direzione di SS 123 a Licata.
ALTRI LUOGHI DA VISITARE: Da vedere i centri storici di Agrigento e Gela. Nell’entroterra, sono da visitare Mazzarino con il suo castello e la Riserva Naturale Orientata Sughereta di Niscemi.
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