LAZIO: IL DOPPIO RESPIRO DI ORTE, TRA VICOLI E CUNICOLI SEGRETI
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- Redazione
Dalla valle, Orte sembra un baluardo di tufo: una rupe alta e compatta, con case che si affacciano sul vuoto e il Tevere che scorre ai suoi piedi. È un borgo che si impone con la sua presenza verticale, ma basta varcarne l’ingresso per scoprire un mondo di vie strette, balconi fioriti, botteghe discrete e piazze raccolte dove la vita scorre lenta, lontana dal traffico dei binari e delle autostrade che pure passano a poca distanza. Orte è un luogo in bilico tra il movimento continuo del mondo che la circonda e una quiete che pare sospesa. A chi arriva sembra di aver trovato un tempo diverso, più compatto, quasi protetto. Ma il vero cuore del borgo non è tutto in superficie: sotto le case e i palazzi corre un’altra città, invisibile finché non si decide di scendere nelle sue viscere.
Orte Sotterranea sorprende con una rete di cunicoli, pozzi e cisterne che raccontano secoli di ingegno e di necessità. Ci sono gallerie che convogliavano l’acqua, vasche scavate nel tufo dove si raccoglievano le riserve, cunicoli talmente stretti da sembrare pensati più per l’eco che per il passaggio umano. Alcuni ambienti conservano tracce di graffiti, altri custodiscono nicchie e passaggi segreti. Non serve conoscere la cronologia per restare colpiti: basta lasciarsi accompagnare dalla sensazione che sotto le pietre ci sia un organismo vivo, che respira da millenni. Tornare in superficie è come riemergere alla luce dopo un sogno. Dall’alto delle mura lo sguardo corre sulla valle del Tevere, ai calanchi che la scolpiscono, ai campi che cambiano colore con le stagioni. Al tramonto, le facciate del borgo si tingono di arancio e il tufo sembra incandescente. È un paesaggio che lega natura e architettura, acqua e pietra, vita sotterranea e aria aperta. Il paese non vive solo di ricordi: sa animarsi di feste e convivialità. In autunno, “Orte in Cantina” porta i visitatori dentro le cantine del borgo, tra bicchieri di vino della Tuscia, salumi e racconti di famiglia. Le serate in piazza mescolano musica, risate e profumi di cucina locale, restituendo un senso di comunità che si fa esperienza per chi partecipa. Qui l’ospitalità non è un’industria, ma un gesto naturale: il bicchiere offerto, il piatto condiviso, la porta che si apre per mostrare una cantina o un cortile nascosto. Orte lascia addosso la sensazione di un doppio respiro. In superficie, quello calmo e quotidiano delle piazze e dei vicoli; nel sottosuolo, quello profondo e antico delle gallerie scavate nella roccia. È questo contrasto a renderla indimenticabile: un borgo che sa tenere insieme il movimento della modernità e la memoria custodita nel buio, con la stessa naturalezza con cui i suoi abitanti vivono sospesi tra la rupe e la valle.
COME ARRIVARE: Orte si raggiunge facilmente in auto percorrendo l’autostrada A1 Roma-Firenze, uscendo al casello Orte e proseguendo seguendo le indicazioni per il centro storico, che si trova arroccato sulla rupe di tufo. In treno, Orte è servita dalla linea ferroviaria Roma–Firenze, con collegamenti frequenti sia da Roma Termini sia da Firenze Santa Maria Novella; dalla stazione si può raggiungere il borgo a piedi o con un breve tragitto in taxi. Per chi arriva in aereo, l’aeroporto più vicino è quello di Roma-Fiumicino, da cui Orte dista circa 90 chilometri e si raggiunge in poco più di un’ora di auto lungo la A1.
ALTRI LUOGHI DA VISITARE: Nei dintorni di Orte meritano una visita Civita di Bagnoregio, il cosiddetto “borgo che muore”, famoso per il suo centro storico sospeso su una rupe, e Viterbo, con il suo quartiere medievale e le Terme dei Papi. Gli appassionati di archeologia possono esplorare le necropoli etrusche della Tuscia e godere del paesaggio naturale lungo il fiume Tevere





