Walter De Maria: “The 2000 Sculpture” al Kunsthaus di Zurigo
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- Chiara Marcon
Dal 27 agosto al 20 febbraio 2022, il Kunsthaus di Zurigo ospita l’opera spaziale dell’artista americano Walter De Maria. Un’istallazione imponente visto che si tratta di ben 2000 pezzi di gesso, che occupano una superficie di 500 mq, tornata dopo vent’anni di nuovo a Zurigo per proporsi al pubblico.
Nel 1992 lo sculture era stato invitato da Harald Szeemann a sviluppare una nuova installazione per la grande sala espositiva.
L'ampia opera consiste in un totale di 2000 barre di gesso bianco, ciascuna lunga 50 cm e alta 18 cm. Nonostante la loro dimensione uniforme, i singoli elementi sono diversi e hanno cinque, sette o nove lati. Sono disposte su una superficie totale di 500 mq in un reticolo uniforme che crea una dinamica tra la linea a zig zag e la diagonale.
Ciò che a prima vista sembra chiuso e monumentale sviluppa una ricchezza di impressioni visive con movimento. Nasce una tensione tra leggi trasparenti e percezione individuale.
All’artista era piaciuta da subito la grande sala illuminata anche dal tetto in vetro senza colonne che interrompessero il ritmo scadenzato del suo lavoro.
Le barre di gesso infatti non essendo tutte uguali sono esposte secondo un ritmo preciso deciso già in partenza da De Maria, quindi ogni pezzo ha diversità nel numero dei lati anche se a primo acchito non sembra, e il ritmo cadenzato che da una tonalità quasi musicale è questo : 5-7-9-7-5-5-7-9-7-5, quello che poi da movimento alla scultura è la luce naturale, ecco perché non si illumina con luce artificiale, in base a come riflette il sole sul candore del gesso tutto cambia. ( Foto ChiaraMarcon).
E’ un’istallazione unica nel suo genere, soprattutto per le sue dimensioni, e sicuramente va vissuta con curiosità e pazienza, lasciate che i raggi del sole nel corso della giornata la bacino e che piano piano i duemila gioielli abbandonati al suolo elvetico.
info e prenotazioni https://www.kunsthaus.ch/
"The 2000 Sculpture" prestito dalla Fondazione Walter A. Bechtler.
Curatrice Mirjam Varadinis
Supportato da Albers & Co AG e dal Boston Consulting Group