La calura di questo torrido periodo estivo ci induce ad esporci all’aria condizionata nei tanti ambienti che quotidianamente frequentiamo, sia pure senza volerlo e spesso senza piena consapevolezza. Quali accortezze dobbiamo mettere in atto per non subire conseguenze spiacevoli? “L’estate rappresenta un fattore di rischio per le nostre mucose respiratorie, entrare ed uscire da negozi, uffici, supermercati, palestre, come anche aerei, treni ad alta velocità, dove sono attivi impianti di climatizzazione, determina un vero e proprio schock termo-igrometrico, legato alla differenza di temperatura tra ambiente esterno ed interno

– afferma il professor Lino Di Rienzo Businco, Responsabile del reparto di otorinolaringoiatria dell'Istituto di Medicina del Coni e Presidente SIDERO onlus - le mucose delle prime vie respiratorie (naso, seni paranasali, faringe, tonsille, adenoidi, laringe, bronchi) ne risentono, diventano secche e più permeabili all’aggressione di virus e batteri (e quindi si sviluppano riniti, sinusiti, adeno-tonsilliti, faringiti, laringiti e abbassamento di voce, tosse, asma)”. È facile dopo sbalzi termici avere raffreddori o sinusiti, con faringiti con naso che “scola” in gola o direttamente legate alla secchezza delle fauci propria degli ambienti climatizzati. Esistono terapie in grado di prevenire i danni mucosali, a base di sostanze emollienti ed idratanti anche a base di vitamine. queste, un po’ come avviene per la pelle, formano un film protettivo sulle mucose, rendendole più forti contro le aggressioni climatiche e le infezioni. Ma quali sono segnali che non occorre trascurare? “Fattori di rischio da correggere e da tenere presente per chi è esposto ad ambienti climatizzati sono: allergie, adenoidi o tonsilliti ricorrenti specie nei bambini, afte orali, stomatiti, mal di gola ricorrenti, abbassamenti di voce, bisogno di raschiare la gola, tosse cronica o ricorrente – prosegue Businco - per tutte le situazioni borderline per le vie aeree, in cui già i turbinati sono ingrossati e le vie dei comunicazione dei seni paranasali parzialmente chiuse, restano valide le raccomandazioni di ripristino della ventilazione fisiologica”. “Oggi questo è possibile in modo risolutivo e microinvasivo – prosegue lo specialista - con Risonanza Quantica Molecolare, con le radiofrequenze di terza generazione a freddo e con gli innovativi balloon di derivazione emodinamica, sistemi tutti che, eliminando le ostruzioni e ricostituendo attraverso i naturali canali respiratori il corretto flusso aereo, consentono di recuperare la fisiologica ‘riserva’ di salute delle vie alte aeree attraverso il ripristino e la riattivazione delle funzioni di filtro, riscaldamento, umidificazione e condizionamento dell’aria inspirata attraverso il naso cosi riaperto e risanato! Si interrompe così il circolo vizioso: fragilità delle vie aeree- episodi infettivi febbrili-malesseri generali-mal di gola-catarro. Anche la riduzione del volume dei tessuti linfatici di tonsille e adenoidi, o il rimodernamento di alcune aree malate degli stessi, sempre con metodologie microinvasive, può migliorare salute e benessere e rinforzare le vie aeree contro tutti gli agenti climatici esterni”.