I governi dell’UE hanno raggiunto un accordo sul regolamento circa il Meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (CBAM), che è uno degli elementi chiave del pacchetto “Fit for 55” dell’Unione europea. L’obiettivo principale di questa misura ambientale, spiega una nota, è evitare la rilocalizzazione delle emissioni di carbonio. Incoraggerà inoltre i Paesi partner “a stabilire politiche di tariffazione del carbonio per combattere il cambiamento climatico”.

A riportare la notizia è EUNews, la prima testata italiana con redazione centrale a Bruxelles, fonte di informazioni sia per i 276mila italiani residenti in Belgio, sia per tutti coloro che sono interessati agli sviluppi della politica europea. CBAM mira alle importazioni di prodotti ad alta intensità di carbonio, nel pieno rispetto delle regole del commercio internazionale, per evitare di compensare gli sforzi dell’UE di riduzione delle emissioni di gas serra attraverso l’importazione di prodotti fabbricati in Paesi terzi dove le politiche sui cambiamenti climatici sono meno ambiziose di nell’Unione Europea. Aiuterà inoltre a prevenire il trasferimento della produzione o l’importazione di prodotti ad alta intensità di carbonio. Saranno coperti da CBAM i prodotti di questi settori: cemento, alluminio, fertilizzanti, produzione di energia elettrica, ferro e acciaio. Rispetto alla proposta iniziale della Commissione del luglio 2021, il Consiglio ha optato per una maggiore centralizzazione della governance. Ad esempio, il nuovo registro dei dichiaranti CBAM (importatori) deve essere centralizzato a livello dell’UE. Il Consiglio prevede inoltre una soglia minima che esenta dagli obblighi le spedizioni di valore inferiore a 150 euro. Questa misura ridurrebbe la complessità amministrativa, in quanto circa un terzo delle spedizioni nell’Unione rientrerebbe in tale categoria e il loro valore e quantità aggregati rappresentano una parte trascurabile delle emissioni di gas a effetto serra delle importazioni totali di tali prodotti nell’Unione.