Battere il secondo: la velocità nell'informare gli italiani all'estero delle Agenzie
- Details
- Redazione
Scrivere subito, scrivere bene. Verificando. Con grande responsabilità in un periodo di fake news e di social network. Così è iniziato il terzo panel di “Informazioni senza confini”, convegno organizzato dalla Senatrice di Italia Viva eletta in Europa, Laura Garavini, dal titolo “Battere il secondo – l’immediatezza delle agenzie di stampa”.
Il primo a prendere parola riguardo a questo aspetto dell’informazione italiana all’estero è stato Stefano Polli, Vicedirettore dell’Ansa: “di italiani nel mondo ne parliamo sempre troppo poco.
Ho girato il mondo e ho trovato italiani ovunque. È una comunità importante, un’altra Italia che vive all’estero e che ha bisogno di informazioni ma anche di informare. L’Ansa fa uno sforzo enorme su questo. È l’unico media che ha collaboratori in quasi tutte le città nel mondo, nonostante le crisi editoriali. Specie in America Latina, dove facciamo notiziari in spagnolo e portoghese, anche perché lì ci sono molti italiani che non parlano italiano. E questo serve per mantenere i contatti fra l'Italia e l'altra Italia. Ci sentiamo parte del sistema paese, per questo i nostri corrispondenti all’estero sono anche un punto di riferimento per gli italiani nei vari paesi dove ci sono i corrispondenti. Il lavoro dell’agenzia in questa epoca è nuova. Questa, si dice, è l’era delle Fake news. Ma questa è una fake news, semplicemente perché le Fake news sono sempre esistite. Cos’è cambiato? Che con internet le Fake news si diffondono in modo super rapido. E spesso, sempre con internet, salta la mediazione giornalistica. E questa serve, serve a mettere anche in difficoltà l’interlocutore. Siamo nell’epoca della “post-verità”, e il giornalista al giorno d'oggi deve scrivere veloce a scrivere, veloce a pubblicare, ma anche veloce a verificare. Questa è la nostra fatica quotidiana. Ma ad oggi c’è la convinzione che su internet si trova tutta la verità in modo gratuito, ed è un errore anche per questi argomenti".
Ha preso parola poi Isabella Liberatori per 9 Colonne, la quale ha voluto sottolineare i pericoli della "disinformazione non mediata". Del "pericolo sempre più importante per l’industria dell’informazione e per la democrazia": “9 Colonne è un’agenzia nazionale che per prima ha dato attenzione ai giornali all’estero e alle nostre comunità. Ma da quando ci dedichiamo a questo settore ha diversi meriti. Tra questi: portare un’informazione gemella a quella che facevamo in Italia e portare la rassegna stampa dei giornali italiani all’estero informando circolarmente le comunità all’estero. Sono tante le informazioni e gli articoli quotidiani interessanti”.
Giuseppe Della Noce ha parlato per l'Aise, evidenziandone i numeri: è arrivata al 48° anno di edizione ininterrotta. L’Agenzia negli anni si è evoluta, diventando una “testata multimediale”, riuscendo però a mantenere anche “l’edizione cartacea” oltre che quella online, distribuendo inoltre newsletter e utilizzando i social. Sono ben "16.204 gli articoli pubblicati negli ultimi 12 mesi", ha informato Della Noce. E questi sono titoli che “non prevedono solo i classici lanci di agenzia”, ma sono articoli più lunghi. Questi sono “numeri significativi", "non tanto per l’entità numerica", quanto “per il fatto che ci danno la misura della richiesta, forte e costante, di informazione da parte delle nostre comunità”. E questo è un assunto che “andrebbe sfruttato potenziandone la fruibilità”. Perché le “agenzie specializzate e tutti gli organi di stampa diretti agli italiani all’estero rappresentano uno strumento ideale per il loro ruolo peculiare e difficilmente sostituibili”.
Anche Goffredo Morgia, intervenuto in seguito per Inform, ha fatto una panoramica della storia della sua agenzia, parlando anche delle potenzialità dell’informazione del settore. Così come Maria Ferrante, che in rappresentanza di Italian Network ha sottolineato come sia “grazie all’informazione a loro dedicata che spesso gli italiani all’estero riescono a mantenere il legame con il Paese”.