Leucemie, sindromi mielodisplastiche, linfomi, alterazioni nella proliferazione delle cellule del sangue, disordini neurologici, disordini autoimmuni, disordini cardiovascolari, diabete e disordini metabolici, disordini ortopedici e non solo. Queste alcune delle patologie trattabili con cellule staminali da cordone ombelicale prelevato da un familiare, con trapianto autologo-dedicato:

è quanto emerso da un’analisi della Dott.ssa Stefania Fumarola, biologa e responsabile scientifica di In Scientia Fides. Per fare un esempio, l’incidenza di HIE – encefalopatia ipossico-ischemica, che si verifica quando un bambino subisce una privazione di ossigeno alla nascita - è del 60% nei neonati prematuri di peso inferiore a 1,5 Kg di peso, una percentuale tra il 20% e il 50% dei neonati asfittici che sviluppano una encefalopatia ipossico-ischemica muoiono nel periodo neonatale, dei sopravvissuti circa il 25% presenta handicap neurologici maggiori (paralisi cerebrale, ritardo mentale, disturbi d’apprendimento, epilessia). Diversi studi clinici, approvati dalla FDA, hanno dimostrato che le iniezioni di cellule staminali mesenchimali nell'occhio possono ripristinare la vista in pazienti con condizioni oftalmologiche considerate "non curabili", come l'atrofia del nervo ottico.