Il Portogallo è il primo paese UE per numero di incidenti in rapporto alla popolazione (2.814 ogni 100mila occupati), seguito da Francia (2.597), Spagna (2.304), mentre con i suoi 1.037 infortuni, l'Italia si attesta al di sotto della media dell'Unione. Bulgaria e Romania ne riportano meno di 100, ma questo potrebbe trarre in errore.

Losi legge nel report di Eurostat sull'incidenza degli infortuni sul lavoro. In caso di cifre molto basse, l'Istituto statistico considera che possano essere presenti fattori da non sottovalutare (un sistema di denuncia poco sviluppato, una scarsità di incentivi finanziari per le vittime, leggi meno rigide nei confronti dei datori di lavoro). Il discorso, evidentemente, cambia in presenza di incidenti mortali, con il record che appartiene a Cipro (5,1 ogni 100mila occupati), seguito dalla Bulgaria (4,5). L'Italia, in questo senso, è all'undicesimo posto: nel 2020 si sono verificati 3 decessi sul lavoro ogni 100mila occupati.