L’inverno non è ancora finito e, giocoforza, c’è ancora chi non disdegna qualche bella uscita sulla neve, per staccare un po’ dalla routine quotidiana e per divertirsi sugli sci, fino ad arrivare a chi si concede una bella e meritata settimana bianca. Tutte cose che vanno benissimo, intendiamoci, anche perché l’Italia, in questo senso, offre delle cornici davvero meravigliose. Bisogna ricordarsi, però, di tutelare i propri occhi quando ci si diverte sulla neve. Infatti, è importante sapere che i paesaggi innevati riflettono fino all’80% delle radiazioni ultraviolette, quattro volte di più rispetto all’acqua. Peraltro, gli UV aumentano del 10% ogni mille metri di altitudine a causa della diminuzione dell’assorbimento atmosferico. In altre parole, più si sale, più i nostri occhi corrono dei rischi.

Quali? Fotocheratite o la cosiddetta cecità da neve, la cataratta o i danni alla retina, lo pterigio o degenerazioni congiuntivali. Insomma, una serie di problemi e fastidi che possono creare non pochi grattacapi ma che, va detto, è possibile arginare con degli espedienti tutto sommato semplici ma decisamente efficaci. Quindi, cosa bisogna fare per evitare che una bella giornata sulla neve comprometta la propria salute visiva? Prima di tutto, indossare occhiali da neve, poi usare la protezione solare, soprattutto sulle palpebre, per evitare di arrecare danni alla prima protezione dall’esterno che hanno gli occhi. Poi, indossare un cappello o una visiera, non guardare il sole (pare elementare ma non è così scontato), abbinare all’attività all’aria aperta dei momenti di relax, soprattutto per i propri occhi, magari chiudendoli e coprendoli con un panno freddo per rilassarsi. È inoltre opportuno idratare e rinfrescare gli occhi con lacrime artificiali. Infine, è importante sapere che il ricorso a farmaci antidolorifici o a gocce antibiotiche, purché consigliati da un oculista, può alleviare notevolmente alcuni dei fastidi causati dall’esposizione prolungata ai raggi UV.