Vinchiaturo, in provincia di Campobasso, è un connubio perfetto tra tradizioni popolari, cultura e sapori situato nell'omonimo passo di Vinchiaturo, che separa l'Appennino Centrale da quello Meridionale. Secondo alcune interpretazioni, l'origine del paese è da ritrovare nell'antica città sannita di Ruffirio, presso l'attuale altura di Monteverde, un punto di osservazione ideale per godere del panorama dei monti del Matese. Sempre in località Monteverde è possibile osservare i resti di una delle più antiche chiese del Molise, la Chiesa di Santa Maria di Monteverde o Santa Maria a Monte.

Visitare il centro storico di Vinchiaturo vuol dire perdersi nei suoi vicoli, tutti verso l'alto dove si trova la chiesa parrocchiale di Santa Croce dall'imponente torre campanaria rivolta verso l'attuale borgo chiamato "quatta", ovvero arroccato. Di particolare interesse è la Fontana dei quattro Leoni nella piazza principale del paese, Piazza Municipio, la Chiesa di San Bernardino, il cui portale reca un mirabile lavoro degli scalpellini dell’epoca, il Monumento dell'Emigrante, la Crocella e il Convento di Santa Lucia (oggi appartenente a privati). In località Carbone, infine, si trova un laghetto che per la sua conformazione è particolarmente suggestivo, attualmente utilizzato per la pesca sportiva e l'area circostante per i pic-nic. Ciò che rende Vinchiaturo unico è l'autenticità delle proprie radici culturali, in particolare i tre appuntamenti culturali principali che animano la vita degli abitanti del borgo. La prima manifestazione da tenere d'occhio è Sant'Antonio Abate, patrono degli animali, celebrato da una festa il 17 gennaio grazie al lavoro della Pro Loco di Vinchiaturo, con relativa benedizione degli animali dopo la Santa Messa vespertina. Segue poi l'accensione de "lu laute", un enorme catasta di legna, accompagnato dalla preparazione della pietanza tipica nota come "ri sciusce", un composto di prodotti della terra lessati con l'aggiunta di cereali conditi con olio novello, sale e pepe nero. Secondo appuntamento imperdibile è il Carnevale, con la tradizionale gara a squadre de "La Pezza de Casce" ("la forma di cacio"). Si tratta di un antico gioco che si tramanda da generazioni e che vede contrapposte due squadre che si fronteggiano facendo rotolare per le strade del paese una grossa forma di formaggio stagionato. Il 19 e 20 maggio di ogni anno, infine, si festeggia il patrono, San Bernardino da Siena. La devozione dei vinchiaturesi per il santo è da sempre molto sentita, fin da quando la sua statua fu ritrovata integra sotto le macerie del disastroso terremoto del 26 luglio 1805. Per quanto riguarda la tradizione gastronomica, la specialità locale è il baccalà, preparato in vari modi dai ristoranti del territorio e nelle case degli abitanti, oltre a salumi e formaggi come il caciocavallo silano, le mozzarelle di bufala di Venafro, le stracciate, i butirri, la ricotta, il prosciutto affumicato di Ferrazzano, le ventricine, i capocolli, le soppressate e le celebri salsicce insaporite con il finocchietto. Al termine della visita, dopo aver assaggiato i sapori tipici, partecipato agli eventi e ammirato i monumenti turistici, Vinchiaturo lascerà ricordi indelebili nella memoria di ogni viaggiatore di passaggio.

COME ARRIVARE: Gli aeroporti di riferimento sono quelli di Napoli (104 km) e Foggia (105 km). In treno, si può raggiungere la stazione ferroviaria di Campobasso (12 km) e proseguire in autobus con le Autolinee "SATI" oppure "Lariviera". In automobile da Roma: prendere A24, prendere A1/E45 in direzione di SS 430 a San Cesario, uscire a S. Vittore, prendere SS 6 Diramazione Via Casilina, SS 85 Venafrana, SS 85 e SS 17 in direzione di SP 53 a Vinchiaturo.

ALTRI LUOGHI DA VISITARE: Tra i borghi vicini da vedere ci sono Sepino, Oratino e Frosolone. Da vedere anche il centro storico di Campobasso.

https://www.visitmolise.eu/scheda-localita/-/d/dms/1487834/vinchiaturo