La mozzarella di bufala campana Dop è il secondo miglior formaggio al mondo. Lo rivela “Taste Atlas”, l’atlante on line del cibo di tutto il mondo, nella sua classifica “100 best cheeses in the world” 2023-2024.  Oltre al secondo posto generale, la Bufala Campana conquista la leadership mondiale nella sezione dei “soft cheese”. Con un rating di 4.7, “Taste Atlas” elogia le proprietà del latte di bufala e sottolinea la differenza tra la mozzarella di bufala campana e le altre mozzarelle in commercio, rimarcando che la Bufala Dop deve essere realizzata con il 100 per cento di latte di bufala e solo nell’area geografica prevista dal disciplinare, che comprende la Campania, il basso Lazio, parte della provincia di Foggia e Venafro in Molise.

“La classifica di Atlas ci ha messo al secondo posto e ci ha fatto guadagnare cinque posizioni rispetto all’anno precedente, per cui ha confermato il grande interesse che c’è a livello mondiale per la mozzarella di bufala campana DOP” dice a 9colonne il direttore del Consorzio di Tutela Mozzarella di Bufala Campana Dop Pier Maria Saccani. “Questo è anche un riconoscimento per tutto il comparto che vede premiare investimenti sulla qualità, sulla trasparenza, ed evidentemente anche questo è apprezzato dal consumatore finale. Abbiamo registrato negli ultimi mesi un incremento delle vendite all’estero,- continua Saccani -  a testimonianza della qualità e di quanto questa qualità sia apprezzata dal consumatore finale, soprattutto in Francia. È solo di qualche mese fa la notizia del sorpasso della mozzarella ai danni del Camembert e questo elemento ci regala una grande gioia perché comunque il consumatore francese è attento ed esperto: è un grande conoscitore di formaggi, ed essere apprezzati dal pubblico francese è un riconoscimento ai livelli qualitativi del nostro prodotto. Anche altri Paesi premiano la mozzarella di bufala campana DOP: in Germania continua a crescere, in Inghilterra, nonostante la Brexit, prosegue la crescita dell’export; poi, i Paesi dell’est Europa, ma anche nuovi Paesi si affacciano al nostro mercato, come gli Emirati Arabi; c’è una crescita del Giappone e degli Stati Uniti, seppur per questioni logistiche sono mercati più difficili da raggiungere per il nostro prodotto”.