Livelli di gas serra, temperature superficiali, calore e acidificazione degli oceani, innalzamento del livello del mare, copertura del ghiaccio marino antartico e ritiro dei ghiacciai: non ci siamo fatti mancare niente. Il nuovo rapporto dell’Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo) mostra che ancora una volta sono stati battuti, e in alcuni casi distrutti, tutti i record di cambiamenti climatici nel corso del 2023, con ondate di caldo, inondazioni, siccità, incendi e cicloni tropicali in rapida intensificazione che hanno causato miseria e caos, sconvolgendo la vita quotidiana di milioni di persone e causando perdite economiche per molti miliardi di dollari. secondo il rapporto WMO State of the Global Climate 2023.

Il rapporto dell’Organizzazione meteorologica mondiale sullo stato globale del clima ha confermato che il 2023 è stato l’anno più caldo mai registrato, con la temperatura media globale in prossimità della superficie pari a 1,45 al di sopra della linea di base preindustriale. Inoltre, quello 2014-2023 è stato il decennio più caldo mai registrato. “Le sirene risuonano su tutti i principali indicatori: Alcuni record non sono solo in vetta alle classifiche, ma stanno addirittura sfondando le classifiche. E i cambiamenti si stanno accelerando” è il monito del segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres. Ma il segretario generale del Wmo, Celeste Saulo, è ancora più drammatico: “Non siamo mai stati così vicini – anche se in questo momento su base temporanea – al limite inferiore di 1,5° C previsto dall’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici. Stiamo lanciando l’allarme rosso al mondo: il cambiamento climatico riguarda molto più che le temperature. Ciò a cui abbiamo assistito nel 2023, in particolare con il calore senza precedenti dell’oceano, il ritiro dei ghiacciai e la perdita del ghiaccio marino antartico, è motivo di particolare preoccupazione”. Preoccupa soprattutto il riscaldamento dei mari: in un giorno medio del 2023, quasi un terzo dell’oceano è stato colpito da un’ondata di caldo marino, danneggiando ecosistemi vitali e sistemi alimentari. Verso la fine del 2023, oltre il 90% degli oceani ha subito ondate di caldo nello stesso momento dell’anno. Grave anche la situazione dei ghiacciai: l’insieme globale di ghiacciai ha subito la più grande perdita di ghiaccio mai registrata (dal 1950), causata da livelli di scioglimento estremo sia nel Nord America occidentale che in Europa. L’estensione del ghiaccio marino antartico è stata di gran lunga la più bassa mai registrata, con l’estensione massima alla fine dell’inverno pari a un milione di kmq in meno rispetto all’anno record precedente, equivalente alla dimensione di Francia e Germania messe insieme. “La crisi climatica è LA sfida decisiva che l’umanità si trova ad affrontare ed è strettamente intrecciata con la crisi della disuguaglianza, come testimoniano la crescente insicurezza alimentare, gli spostamenti di popolazione e la perdita di biodiversità”, spiega Celeste Saulo.