Colobraro è un caratteristico borgo della provincia di Matera con una splendida veduta su Valsinni, il paese della poetessa lucana Isabella Morra, considerata una delle voci più originali e autentiche della lirica femminile del ‘500, morta assassinata per mano dei suoi stessi fratelli nel castello in cui nacque. L’abitato di Colobraro è sorto intorno al cenobio dei monaci basiliani di Santa Maria di Cironofrio: il paese, infatti, è stato un antico centro basiliano, appartenuto alla Badia di Santa Maria di Cersosimo. Per quanto riguarda il Castello, del quale oggi restano i ruderi, esso risale al XIII secolo ed è stato dimora di numerosi feudatari.

Da vedere la Chiesa di San Nicola, del XII secolo, caratterizzata da ampie finestre ogivali tipiche dell’epoca aragonese e da un interno a tre navate con altari marmorei e lignei. Costruita nel XIV secolo e restaurata alla fine del ‘700, adiacente alla chiesa si trova la Cappella dell’Icona dalle evidenti influenze orientali. Interessante anche la Cinquecentesca Chiesa di Sant’Antonio da Padova, con l’annesso convento, dagli stucchi in stile barocco. Di particolare interesse anche la natura che circonda Colobraro, caratterizzata dalla valle del fiume Sinni e dalle pendici meridionali del Monte Calvario. Non lontano dal borgo si trova la Diga di Monte Cotugno, l’invaso artificiale più grande d’Europa. Tra queste bellezze ambientali, dove spiccano boschi e mulattiere, vale la pena esplorare i suggestivi sentieri naturali, come il cosiddetto “percorso delle antiche fontane”, disseminate sull’intero territorio. A Colobraro si respirano anche le radici culturali lucane, le quali attirano ogni anno gli emigrati del borgo, soprattutto in occasione degli appuntamenti annuali. Per quanto riguarda la tradizione gastronomica, si possono degustare i sapori dell’antichità grazie all’impiego di prodotti tipici e genuini, come nel caso della pasta fresca preparata a mano e delle carni cotte alla brace, passando per gustosi formaggi freschi o stagionati e salumi preparati artigianalmente. Il momento migliore per assaggiare questi sapori tipici è durante la festa patronale a maggio, dedicata a San Nicola. Gli amanti delle passeggiate nella natura, inoltre, possono partecipare a settembre alla festa in onore della Madonna del Bosco, in località Bosco Sirianni, al confine con il territorio di Sant’Arcangelo. Secondo la leggenda, gli abitanti di Colobraro sarebbero portatori di sventura, ma di questa maldicenza hanno fatto un punto di forza, ideando un evento di successo dal titolo “Sogno di una notte a Quel Paese”, durante il quale, ironizzando sull'irriverente fama del paese, il visitatore è guidato lungo un divertente percorso alla scoperta del borgo. Il cammino inizia con la visita alle mostre “Con gli Occhi della Memoria”, “La Civiltà Contadina” e “Mito e Magia nella pittura napoletana del ‘600”, per proseguire alla volta del centro storico, tra racconti di “affascini” e “masciare”, lungo un’affascinante passeggiata teatralizzata, al termine della quale aspettano la degustazione di prodotti tipici e il suono della musica folcloristica. Questa è la Basilicata più autentica: tradizioni senza tempo, eredità culinaria e luoghi affascinanti da scoprire.

COME ARRIVARE: Gli aeroporti di riferimento sono quelli di Bari e Brindisi, mentre la stazione ferroviaria è quella di Sibari (49 km), dalla quale si prosegue in bus. In automobile da Roma: prendere A24, seguire A1/E45, A30 e A2 in direzione di SS 653 a Lauria, prendere l’uscita Lauria Nord, continuare su SS 653, guidare in direzione di Colobraro.

ALTRI LUOGHI DA VISITARE: C’è tutto il Parco Nazionale del Pollino da esplorare. Colobraro non dista molto dalle splendide spiagge della costa ionica, come Metaponto, Policoro e Nova Siri.

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