Bordata interamente da mura merlate alla ghibellina, ripartite tra 24 torri e lambite dal fiume Tramigna. I primi insediamenti nella zona risalgono all'età della pietra, mentre in epoca romana, invece, esisteva un importante "pagus" lungo la via Postumia. Come testimonianza romana ci sono i sepolcreti della frazione Castelletto, quello di contrada Cerniga e quello nei pressi della chiesetta della Bassanella, oltre ad alcune lapidi studiate da Mommsen. Il centro storico tuttavia fu fondato in epoca longobarda, nel 500, da una tribù di Svevi dai quali deriverebbe il nome "Suaves", "Suevi" divenuto poi "Soavi" e infine Soave.

Il castello, costruito sul Monte Tenda per dominare la valle, viene citato per la prima volta nel X secolo, anche se probabilmente si basa su un precedente fortilizio romano. Sotto la dominazione degli Scaligeri, Soave crebbe d'importanza tanto che le sue mura furono più volte restaurate e rinforzate, a causa delle numerose lotte per averne il controllo. Spentasi la dinastia scaligera, passò in mano ai Visconti di Milano e quindi ai Carrara di Padova. Nel 1405, con l'aiuto dei Gonzaga, si instaurò il dominio della Repubblica di Venezia, fino alla conquista da parte di Napoleone. Oltre al castello, nel suo centro storico Soave offre numerosi altri monumenti di interesse turistico: il Palazzo dei Conti Sambonifacio del XIII secolo, il Palazzo dei Conti Cavalli del 1411, il Palazzo di Giustizia, il Palazzo del Capitano del 1375 (o Palazzo Scaligero, antica residenza dei Pretori e Governatori di Soave), il Palazzo Pullici del XV secolo (abitazione di Ippolito Nievo), il Palazzo dei Conti Moscardo del XVII secolo, il Duomo di S. Lorenzo martire del 1303, le Chiese di S. Giorgio del XI secolo, di Santa Maria di Monte Santo dei Padri Domenicani del 1443 (eretta sotto la direzione di Fra' Giocondo), di San Rocco del XV secolo, di Sant'Antonio del 1667 ed il Santuario di Santa Maria della Bassanella del XI secolo. Dopo le numerose visite da fare a Soave, occorre scoprire le radici culturali che lo rendono affascinante. Radici che vengono celebrate nel Palio di San Lorenzo il 9 settembre o nelle due feste dedicate alla tradizione culinaria, ovvero la Festa Medioevale del Vino Bianco di Soave nel terzo fine settimana di maggio e la Festa dell’Uva nel terzo fine settimana di settembre (la cui prima edizione avvenne nel 1929). Si tratta di due occasioni dove le vie della cittadina si arricchiscono di giochi medievali, arcieri, cavalieri con gli sbandieratori e omaggi ai mestieri antichi. Tutte occasioni per assaggiare il Rufiolo di Costeggiola, prodotto agroalimentare tradizionale veneto che ha una sagra dedicata nel terzo fine settimana di gennaio. Si tratta di una sorta di raviolo dolce disegnato su una mezzaluna di pasta con un ripieno che varia tra amaretti, uva appassita, pane grattugiato, brodo di carne, cedrini, mandorle, zucchero, uova, pinoli, rum e noce moscata. Un dolce perfetto da accompagnare col vino Recioto Soave Doc. Un vino le cui colture sono testimoniate fin da tempi antichissimi. Il territorio del vino Soave è Patrimonio dell’umanità per l’agricoltura, il primo in Italia legato alla viticoltura. Il riconoscimento è arrivato dal Comitato scientifico della Fao, che ha inserito l’area vinicola come 53esimo sito mondiale riconosciuto come Patrimonio dell’umanità dell’agricoltura secondo il programma Giahs. E bere un bicchiere di vino è proprio il modo migliore per concludere la visita a Soave.

COME ARRIVARE: L'aeroporto da privilegiare è Verona-Villafranca (25 km). La stazione ferroviaria di riferimento è a San Bonifacio (4 km) sulla linea ferroviaria Milano-Venezia. In automobile: prendere l’autostrada A4 Milano-Venezia, uscire al casello autostradale di Soave-San Bonifacio.

ALTRI LUOGHI DA VISITARE: Sono da vedere il Forte San Briccio e il centro storico di Verona. Da vedere anche il Parco Regionale dei Colli Euganei con le sue numerose attrazioni turistiche.